Rinnovo metalmeccanici, a Bergamo il punto della Fim Cisl Lombardia: "Soddisfatti per salario e potere d'acquisto"

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   Alla Casa del Giovane di Bergamo, dove martedì si è riunito il consiglio generale della Fim Cisl Lombardia, il segretario regionale Mirco Dolzadelli ha tracciato un bilancio dell’ipotesi di rinnovo contrattuale per il settore, definendo quelle contenute nel testo “conquiste” per oltre un milione e mezzo di persone, suscettibili – ha precisato – di un ulteriore affinamento attraverso la contrattazione di secondo livello.

Un accordo, quello siglato lo scorso 22 novembre e valido fino al giugno del 2028, il cui cuore pulsante risiede negli incrementi salariali, concepiti per rispondere all’erosione del potere d’acquisto e per distribuire, in maniera progressiva, gli aumenti retributivi lungo tutta la durata del quadriennio. ipsoa +3

Le novità del contratto oltre la retribuzione

Se gli aspetti economici, con i relativi adeguamenti della retribuzione lorda e del costo del lavoro per le aziende – calcolati considerando tredici mensilità e una serie di parametri tecnici come l’assenteismo – costituiscono il pilastro più visibile, il rinnovo introduce una serie di innovazioni non marginali.

Si interviene, infatti, su più fronti: dal welfare aziendale, che viene potenziato, alle regole che disciplinano i contratti a termine e il lavoro in somministrazione, senza tralasciare l’ampliamento della finestra per l’orario plurisettimanale.

Cambiano, inoltre, alcune norme relative ai permessi, alla formazione professionale, ai congedi parentali e alla disciplina degli appalti, in un quadro che cerca di adeguare gli strumenti contrattuali alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. ilsole24ore +3

Il commento della Uilm in un direttivo provinciale

Parallelamente, anche altri attori del sindacalismo di categoria hanno espresso le proprie valutazioni, come è avvenuto nel corso di un direttivo provinciale della Uilm Bergamo-Cremona.

All’incontro, cui ha preso parte il segretario nazionale del settore, Rocco Palombella, si è guardato all’accordo raggiunto con un cauto ottimismo, ponendo l’accento sul contesto economico generale.

“Considerando il contesto economico e industriale del nostro Paese”, ha osservato Palombella, “aver rinnovato il contratto a 1.600.000 lavoratori sicuramente è stato un risultato veramente importante”.

Una dichiarazione che, se da un lato riconosce il valore dell’intesa in un panorama complesso, dall’altro sembra implicitamente delinearne i limiti, lasciando intendere come le aspettative dei lavoratori vadano calibrate sulle reali possibilità del sistema produttivo. tuttolavoro24 +3

Uno sguardo sull’impatto pratico

Al di là delle dichiarazioni di rito, ciò che interessa ai diretti interessati sono le ricadute concrete, quelle che si misurano in busta paga e in miglioramenti tangibili delle condizioni di lavoro.

Gli aumenti, la cui decorrenza è stata fissata al primo dicembre dello scorso anno, rappresentano il tentativo più strutturato degli ultimi anni per riallineare i salari al costo della vita, un obiettivo dichiarato e perseguito con determinazione dalle organizzazioni sindacali.

Resta da vedere, come sempre avviene in questi casi, come le disposizioni contrattuali verranno declinate nelle singole realtà aziendali, dove la contrattazione integrativa diventa lo strumento decisivo per completare il quadro normativo nazionale e per adattarlo alle specifiche esigenze produttive. dottrinalavoro +3