Carburanti ai minimi dal 2022, ma dal primo gennaio il riallineamento fiscale cambia i prezzi
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Redazione Economia
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I prezzi alla pomppa, che oggi segnano i valori più bassi dall'inverno del 2022, si avviano a subire una significativa rimodulazione all'alba del nuovo anno, come direttissima conseguenza della riforma delle accise varata dall'esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Lo scenario, tratteggiato dal presidente dell'Unione Energie per la Mobilità, Gianni Murano, durante la presentazione del “Preconsuntivo energia e mobilità 2025”, prevede una divergenza di percorso fra i due carburanti principali: mentre la benzina è destinata a vedere un lieve calo, il gasolio, al contrario, subirà un aumento.
Questo meccanismo, che si inserisce in un percorso di riallineamento già avviato, mira a colmare lo storico disallineamento fiscale fra i due prodotti, recependo le sollecitazioni arrivate da Bruxelles nel corso degli anni. calabriadirettanews +3
Il dettaglio della manovra e i suoi effetti
La manovra, la cui architettura è stata definita lo scorso anno, produrrà i suoi effetti più evidenti a partire dal primo gennaio 2026, determinando un capovolgimento nella tradizionale relazione di prezzo fra diesel e benzina.
Sulla base delle quotazioni attuali, infatti, l’operazione condurrebbe il gasolio a costare circa tre centesimi al litro in più rispetto alla benzina, un ribaltamento di tendenza che non si registrava da tempo.
Il riordino tributario, che ha già visto un primo intervento a maggio, rappresenta una delle maggiori novità del settore, destinata a influenzare le scelte dei consumatori e le strategie del comparto della mobilità, senza trascurare l'impatto sulle casse dello Stato, per le quali si stima un gettito aggiuntivo di circa due miliardi di euro nel quinquennio 2026-2030. open +3
Lo scenario internazionale e il contesto attuale
Il quadro nazionale si inserisce in un contesto internazionale ancora segnato da dinamiche complesse, nelle quali l'export di greggio dalla Russia, per citarne una, non ha subito le contrazioni che molti analisti avevano pronosticato.
Questo elemento, insieme ad altri fattori geopolitici ed economici, contribuisce a mantenere un certo grado di volatilità nei listini del petrolio, sebbene, al momento, i benefici per gli automobilisti siano tangibili.
La discesa dei prezzi, che qualcuno potrebbe considerare una temporanea tregua, si accompagna dunque alla consapevolezza di un cambiamento strutturale in arrivo, il quale, pur non alterando la sostanza del mercato, ne ridisegnerà alcuni equilibri di fondo. ilgiornale +3
Le prospettive per il settore e i consumatori
L’analisi dell’Unem, che ha illustrato dati e tendenze in occasione del suo rapporto preconsuntivo, delinea pertanto un passaggio delicato, il quale richiederà un periodo di assestamento.
La transizione verso una fiscalità più allineata agli standard europei e alle politiche ambientali, d’altronde, era nell’aria da tempo, e i suoi riflessi economici sono stati ampiamente dibattuti.
Quel che è certo è che il meccanismo, una volta applicato, modificherà la spesa per il pieno, incidendo in modo differenziato sulle diverse categorie di utenti, da chi utilizza l’auto per spostamenti personali fino alle flotte aziendali e al trasporto merci, settori tradizionalmente legati al consumo di gasolio. economymagazine +3




