La cometa Atlas rilascia sostanze nello spazio, tra curiosità e nuove scoperte

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Redazione Scienza e Tecnologia Redazione Scienza e Tecnologia   -   Nuove immagini, catturate dal potente occhio del Telescopio Spaziale Hubble e supportate dai dati della missione europea Juice, stanno delineando un ritratto sempre più definito della cometa interstellare 3I/ATLAS, la quale, come confermato dalle ultime traiettorie calcolate, si appresta a compiere il suo massimo avvicinamento al nostro pianeta proprio alla fine di questo mese.

L'oggetto celeste, il cui viaggio solitario attraverso il mezzo galattico è terminato con l'ingresso nel nostro sistema solare lo scorso luglio, continua a essere un soggetto di studio privilegiato per gli astronomi di tutto il mondo, i quali vedono in questo visitatore proveniente da altri sistemi stellari un'opportunità unica per comprenderne la composizione e, indirettamente, le condizioni esistenti in regioni della galassia altrimenti inaccessibili.

Il mix chimico rivelato dalle osservazioni

Proprio l'analisi spettroscopica della chioma della cometa – quella nube di gas e polveri che la avvolge man mano che si riscalda avvicinandosi al Sole – ha portato alla luce una combinazione di elementi chimici che, se letta in maniera superficiale, potrebbe generare allarme.

I ricercatori, coordinando le osservazioni da diversi osservatori terrestri e spaziali, hanno infatti identificato nelle emissioni della 3I/ATLAS la presenza inequivocabile di molecole come il metanolo e, soprattutto, il cianuro di idrogeno.

Quest'ultimo composto, noto per la sua tossicità negli ambienti terrestri e spesso associato nell'immaginario collettivo a un pericolo immediato, diventa invece, nel contesto del vuoto cosmico, un tassello fondamentale per decifrare processi ben più ampi e affascinanti.

Dalle sostanze tossiche ai mattoni della vita

La vera rilevanza della scoperta, infatti, non risiede in un ipotetico rischio, del tutto inesistente data la distanza di sicurezza alla quale la cometa transiterà, bensì nel significato profondo di quelle molecole rinvenute.

Il cianuro di idrogeno, insieme al metanolo, è considerato dagli astrochimici uno dei precursori chiave nella sintesi di molecole organiche più complesse; alcuni di loro, per esempio, ne studiano il ruolo nella formazione di amminoacidi, che sono universalmente riconosciuti come i "mattoni" fondamentali delle proteine.

Queste, a loro volta, svolgono funzioni essenziali in tutti gli organismi viventi conosciuti, dalla struttura cellulare alle reazioni metaboliche.

La presenza di tali ingredienti su un oggetto originato in un sistema stellare differente dal nostro suggerisce che i processi chimici in grado di gettare le basi per la chimica prebiotica possano essere comuni nella galassia, un indizio di portata straordinaria per chi cerca di comprendere le origini della vita stessa.

Uno sguardo oltre i confini del sistema solare

Ogni nuovo dato inviato da Hubble, che ha seguito il movimento della cometa contro lo sfondo di stelle allungate in scie luminose, o raccolto dalla sonda Juice, contribuisce dunque a comporre un mosaico scientifico di grande valore.

La cometa interstellare 3I/ATLAS, terzo oggetto di questo tipo mai identificato dopo il passaggio dei suoi predecessori, rappresenta una capsula del tempo chimica giunta da luoghi ignoti.

Il suo studio, reso possibile da una rara congiunzione di posizione e tecnologia osservativa, non si limita a descriverne l'aspetto o la traiettoria, ma permette di investigare direttamente la materia di cui è composta, offrendo un confronto diretto e senza precedenti con la composizione delle comete native del nostro sistema solare.

È attraverso analisi meticolose come queste che la scienza può sperare di trovare risposte a domande antiche, tracciando connessioni tra la chimica del cosmo e le nostre stesse origini.