Porto Empedocle, il mare non restituisce: annegato mentre pescava polpi

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Il Mediterraneo, che per secoli ha dato sostentamento e identità a quelle coste, si è improvvisamente trasformato in una trappola mortale, una notte senza stelle, al largo di viale Mediterraneo.

Angelo Piazza, ventotto anni, conosceva bene quel tratto di mare di Porto Empedocle, dove era solito pescare i polpi, un’attività che scandiva i suoi ritmi e che, in un attimo fatale, ne ha determinato la fine.

La sua salma, recuperata dalle acque quando ormai non c’era più nulla da fare, è stata poi trasportata all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove il medico legale ha proceduto a una prima ispezione cadaverica.

Un gesto tecnico, necessario, che però non cancella l’assurdità di una vita stroncata troppo presto, mentre la luna illuminava un’attività consueta, diventata tragedia. grandangoloagrigento +3

La ricostruzione dei fatti e l’avvio delle indagini

Secondo quanto finora ricostruito, e che sarà oggetto di accertamenti più approfonditi, il giovane sarebbe stato colto da un malore mentre era intento alla pesca.

Quel malessere improvviso, una vertigine o un cedimento delle forze di cui ancora non si conosce l’origine, lo avrebbe fatto precipitare in acqua, privandolo della possibilità di reagire e di mettersi in salvo.

Un episodio che getta un’ombra di dolore su tutta la cittadina agrigentina, la quale si ritrova a fare i conti con una perdita inaspettata e crudele.

Sul posto, oltre ai soccorritori che hanno recuperato il , sono intervenuti i carabinieri e il sostituto procuratore di turno, figure istituzionali chiamate a dipanare il filo degli eventi, a cercare una verità procedurale dentro il caos di una fatalità. agrigentonotizie +3

Il lavoro della magistratura per chiarire la dinamica

Le indagini, coordinate dalla Procura, sono ora focalizzate proprio sulla dinamica precisa dell’accaduto, esaminando ogni elemento che possa far luce sulle circostanze che hanno preceduto la caduta in mare.

L’ispezione del medico legale rappresenta un tassello fondamentale in questo percorso, poiché potrebbe fornire indicazioni preziose sullo stato di salute del giovane prima dell’incidente.

Si tratta di un lavoro meticoloso, che procede per gradi, lontano dai riflettori e dalle speculazioni, con il solo scopo di restituire un quadro compiuto ai familiari e alla giustizia.

Non ci sono, al momento, elementi che lascino supporre altro, se non la tragica concatenazione di un malessere e di un ambiente che, in quelle condizioni, non ha offerto scampo. newsicilia +3

Il silenzio dopo la tempesta

Ora, su quella porzione di litorale, è tornata la quiete, ma è un silenzio carico di domande senza risposta e di un dolore che fa fatica a trovare espressione. La vita di Angelo Piazza, interrotta in modo così brusco mentre praticava una passione semplice, lascia un vuoto incolmabile.

Le autorità continuano a lavorare per chiudere il cerchio investigativo, ma al di là degli atti procedurali, ciò che resta è la memoria di un ragazzo e il monito, antico come il mare stesso, sulla sua imprevedibile maestà.

La cronaca registra, senza indulgere in particolari superflui, il compiersi di un destino avverso, un fatto di nera che si aggiunge ai tanti che costellano le estati italiane, ricordando come spesso la normalità sia solo un velo sottile sopra l’imprevisto. newsicilia +3