Il divario nell'uso dell'IA divide i lavoratori
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Nelle aziende moderne si sta aprendo una frattura invisibile ma profonda, che non ha nulla a che fare con stipendi, titoli di studio o anzianità. È un divario che riguarda l'uso dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro, e sta ridisegnando silenziosamente le gerarchie professionali. Secondo un nuovo rapporto di OpenAI basato sull'analisi di oltre un milione di clienti aziendali, i dipendenti che appartengono al 95° percentile nell'utilizzo dell'IA inviano sei volte più messaggi a ChatGPT rispetto alla media dei colleghi nella stessa azienda. (tomshw.it)
Su altre fonti
È davvero l’AI a provocare la contrazione del lavoro cognitivo? L’intelligenza artificiale è diventata il capro espiatorio perfetto per spiegare ogni tensione del mercato occupazionale. Ma se guardiamo da vicino il mondo dei programmatori, dei call center e dei colletti bianchi, emerge un quadro più sfumato: non un crollo improvviso del lavoro cognitivo, bensì una ricomposizione selettiva di ruoli, competenze e traiettorie professionali. (Agenda Digitale)
L’11,5% utilizza o sta testando soluzioni basate su algoritmi avanzati, mentre il 37,6% ne sta valutando l’introduzione. (Il Sole 24 ORE)
L’intelligenza artificiale da tempo è diventata una buzzword, come dicono gli americani. (Avvenire)

Secondo gli ultimi dati disponibili, il 20% delle imprese dell’UE con almeno 10 dipendenti utilizza tecnologie di intelligenza artificiale nello svolgimento delle proprie attività. Il confronto con gli anni precedenti conferma una tendenza strutturale: nel 2021 le imprese che adottavano l’IA erano appena il 7,7%, salite all’8,1% nel 2023. (Sardegnagol)
, quando Jeff Bezos parlava di una "libreria online" e molti commercianti italiani liquidavano Amazon come "una moda americana", pochi immaginavano che vent'anni dopo il gigante di Seattle avrebbe ridefinito le regole del retail globale. (L'Unione Sarda.it)
Nel XVII secolo, il grande scienziato inglese Sir Isaac Newton rivoluzionò la comprensione dell’universo. Tra le sue scoperte più celebri figurano le leggi del moto, la legge di gravità universale e lo studio della composizione della luce. (Data Manager Online)




