Oro e argento volano sui massimi, mentre i mercati scrutano il futuro della Fed
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Redazione Economia
-
L’oro, che non sembra conoscere ostacoli, ha infranto nuovamente ogni barriera psicologica durante la seduta odiema, spingendosi con decisione oltre i 4.300 dollari per oncia fino a toccare il picco intraday di 4.323 dollari.
Un traguardo storico, quello raggiunto dal metallo giallo, che ribadisce il suo ruolo di rifugio per eccellenza in uno scenario economico globale, il cui quadro appare sempre più complesso e sottoposto a tensioni, alcune delle quali derivano anche da scelte di politica estera.
L’impennata, del resto, non è rimasta isolata, trascinando con sé l’intero settore dei metalli preziosi e in particolare l’argento, il cui future di riferimento si è portato a un passo dalla soglia dei 65 dollari, dopo una fase di forte slancio che ne ha consolidato la tenuta tecnica. partitaiva +3
L’argento conferma il suo slancio
Mentre l’oro stabilisce un nuovo primato, anche l’argento aggiorna i suoi massimi storici, toccando quota 64,5765 dollari per oncia nel contratto spot, con un progresso complessivo che supera l’1,5%.
La performance del metallo bianco, il cui future in scadenza a marzo viaggia anch’esso in territorio positivo, appare particolarmente significativa perché suggella una fase di rialzi sostenuti, i quali hanno permesso di superare con relativa facilità la resistenza dei 60 dollari.
Questo movimento, che alcuni analisti interpretano come il preludio a una possibile pausa di consolidamento, potrebbe in realtà creare le condizioni per un ulteriore allungo, qualora il contesto macroeconomico continuasse a favorire gli asset considerati più sicuri. cdt +3
Il contesto macroeconomico e la valuta americana
La debolezza del dollaro, che si conferma un fattore di supporto chiave per le materie prime quotate in valuta americana, offre un terreno fertile per queste dinamiche.
Il progresso dell’1,4% registrato dall’oro spot, che porta la quotazione a 4.337,4 dollari, e l’analogo avanzamento del future di febbraio, si inseriscono infatti in un quadro di attesa per le future decisioni della Federal Reserve, le cui indicazioni sull’andamento dell’economia nel 2026 sono osservate con grande attenzione dagli operatori.
Molti di essi, in particolare, stanno già valutando le opportunità di liquidare parte dei propri investimenti in metalli fisici, come gioielli o monete, approfittando dei prezzi elevati. massacarraranews +3
Prospettive e movimenti del mercato
La solidità del quadro tecnico, sia per l’oro che per l’argento, lascia presupporre che l’attuale fase espansiva possa avere ancora margine, seppure intervallata da fasi di correzione che sono da considerarsi fisiologiche dopo rally così intensi.
La domanda, che proviene sia dagli investitori istituzionali sia da quelli retail, rimane sostenuta, alimentata da un mix di fattori che vanno dalle incertezze geopolitiche alle politiche monetarie delle principali banche centrali.
Resta da vedere, ora, come reagiranno i prezzi all’eventuale cambiamento di rotta della Fed, la cui comunicazione sarà decisiva per orientare i mercati nei prossimi trimestri. fxempire +3




