Trump sull'Ucraina: "L'Europa chiede un incontro, decideremo dopo"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Redazione Esteri Redazione Esteri   -   In un clima di crescente tensione strategica, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha delineato, con il suo stile diretto e non convenzionale, i contorni di una nuova fase nei rapporti transatlantici, lasciando intendere che Washington potrebbe ricalibrare il suo sostegno a Kiev in assenza di un maggiore impegno europeo.

Rispondendo alle domande dei giornalisti durante un incontro con imprenditori, Trump ha rivelato che i leader del Vecchio Continente hanno sollecitato un vertice congiunto, che includerebbe anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, da tenersi nel prossimo fine settimana in Europa.

"Prenderemo una decisione in base a ciò con cui torneranno", ha affermato il presidente, ponendo così una condizione precisa sull'esito dei colloqui e suggerendo che l'amministrazione americana attenda, per compiere le sue mosse, i risultati di quel faccia a faccia. rainews +1

Un approccio condizionato e la critica alla gestione del conflitto

Quello che emerge dalle dichiarazioni, al di là della notizia formale sull'incontro richiesto, è una visione pragmatica e fortemente condizionata, la quale – se da un lato non rinnega pubblicamente l'alleanza – dall'altro la subordina a una valutazione di merito e di efficacia.

"Gli Stati Uniti non vogliono perdere il loro tempo", ha avvertito Trump rispondendo a un'altra domanda, in un passaggio che è sembrato voler mettere in discussione la durata e le modalità del sostegno finanziario e militare fornito fino a ora.

Una posizione, questa, che si inserisce in un quadro più ampio di valutazioni espresse in precedenza, nelle quali l'Europa è stata talvolta descritta come un continente in difficoltà nel fronteggiare le sfide contemporanee, un giudizio che alimenta le preoccupazioni di chi vede in queste parole un avvicinamento agli interessi della Russia. analisidifesa +1

Il nodo delle elezioni e la posizione di Kiev

La complessa questione del voto in Ucraina, più volte sollevata dalla presidenza americana come elemento di critica verso Zelensky, resta uno dei punti di frizione.

Il presidente ucraino, dal canto suo, ha ribadito la sua disponibilità a tenere le elezioni, sottolineando come si tratti comunque di una decisione di competenza nazionale, legata alle condizioni eccezionali imposte dalla legge marziale.

"Sono sempre pronto per le elezioni", ha dichiarato Zelensky, cercando di controbattere alle accuse di protrarre il conflitto per rimandare il momento del voto, ma al tempo stesso ricordando che la scelta spetta al popolo ucraino, in un delicato equilibrio tra sovranità e pressioni internazionali. rainews +1

Dialoghi transatlantici e toni aspri

L'asprezza del dibattito in corso è stata confermata dallo stesso Trump, il quale ha parlato di una discussione sulla questione ucraina avvenuta con i leader di Francia, Germania e Regno Unito utilizzando "parole piuttosto forti".

Se da un lato il presidente ha definito questi interlocutori "ottimi leader" e "cari amici", dall'altro l'ammissione di un confronto acceso lascia trapelare divergenze profonde sulla strategia da adottare.

L'attesa, ora, è tutta rivolta all'appuntamento del fine settimana, un vertice che si prospetta come un banco di prova decisivo per la coesione occidentale e per il futuro degli aiuti a Kiev, in un momento in cui le operazioni militari al fronte continuano senza soluzione di continuità. rainews +1