Lindsey Vonn scrive la storia a St. Moritz: a 41 anni domina la discesa libera

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SPORT

Redazione Sport Redazione Sport   -   Il circo bianco ha assistito a un capitolo di pura epopea sportiva, scritto dalla determinazione di un'atleta che ha trasformato una lunga assenza in un ritorno trionfale. Lindsey Vonn, che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha più volte celebrato come esempio di tenacia, ha conquistato la discesa libera di Coppa del Mondo a St.

Moritz con un margine di vittoria che, nel contesto dell'élite mondiale, equivale a un abisso. Il cronometro, spietato arbitro, ha fermato il suo tempo a 1'29"63, quasi un secondo più veloce di quello della prima inseguitrice, un distacco che nelle velocità su nevi alte suona come un'affermazione di assoluta padronanza.

Un dato che, oltre a relegare al secondo e terzo posto le austriache Magdalena Egger e Mirjam Puchner, riporta la discussione su cosa significhi realmente l'esperienza quando è supportata da una preparazione meticolosa e da una passione mai sopita. bergamonews +3

Una vittoria che riannoda i fili della carriera

Sette anni sono trascorsi dall'ultimo successo in Coppa, un lasso di tempo durante il quale la statunitense ha dovuto affrontare, come molti sanno, un calvario fatto di stop forzati e riabilitazioni, che sembravano aver delineato un epilogo diverso per la sua straordinaria carriera.

Eppure, il ritorno alle competizioni dello scorso anno, seppur faticoso, ha gettato le basi per questa risalita, culminata nella perfetta esecuzione sul tracciato svizzero.

La stessa Vonn, del resto, aveva preannunciato questa condizione di forma dichiarandosi "più forte che mai", un'affermazione che trova ora piena conferma nella realtà dei fatti e che attribuisce, almeno in parte, al lavoro condiviso con il nuovo allenatore, il fuoriclasse norvegese Aksel Lund Svindal.

Una sinergia tra due campioni che ha evidentemente prodotto una miscela esplosiva, permettendole di ritrovare quella sensazione di perfezione fisica che credeva appartenere solo al suo passato. askanews +3

Lo spettacolo azzurro e il gesto di fair play

Tra le note di colore che accompagnano l'impresa, spicca senza dubbio la prestazione delle italiane, con Sofia Goggia capace di risalire fino al quarto posto finale nonostante il ritardo di 1"31 dalla vincitrice, un piazzamento di valore che la mantiene saldamente nel gruppo delle pretendenti alla cristallo di specialità.

Alle sue spalle, altre atlete in maglia azzurra hanno comunque centrato punti importanti, come nel caso di quella giunta all'ottava posizione, dimostrando una profondità di squadra che è sempre elemento cruciale nel lungo tour invernale.

Al termine della prova, inoltre, le immagini che hanno fatto il giordo del mondo ritraevano un momento di sportività genuina, quando la stessa Goggia si è subito avvicinata all'americana per congratularsi, in un abbraccio che va al di là della rivalità in pista e che sottolinea il rispetto per un'impresa considerata da molti irraggiungibile. altoadige +3

Il panorama della Coppa del Mondo dopo St. Moritz

Questa vittoria, al di là del suo valore simbolico, inserisce punti fondamentali nella classifica generale della Coppa del Mondo 2025-2026, dove a guidare le operazioni resta saldamente Mikaela Shiffrin.

La regina dello sci tecnico, infatti, continua a dettare legge nella graduatoria complessiva, tallonata da atlete del calibro di Lara Colturi e della neozelandese Robinson, in uno scenario competitivo che si annuncia sempre più serrato.

L'esplosione di Vonn nella discesa libera, disciplina che lei ha così spesso dominato, introduce ora un elemento di ulteriore incognita e fascino, dimostrando come i percorsi sportivi non siano mai lineari e come la classifica d'età possa essere, a volte, un mero dato anagrafico.

Il suo nome, dopo questo exploit, ritorna a essere citato non solo per le gesta passate, ma come una reale forza in grado di influenzare l'andamento dell'intera stagione. ilfattoquotidiano +3