Hotspot infettivologici, la risposta lombarda al picco influenzale in arrivo
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Redazione Salute
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L’ondata di virus stagionali, che ha già costretto molti a letto con febbre e tosse, spinge la sanità lombarda ad attivare presidi dedicati sul territorio, una rete di punti di primo intervento pensati per decongestionare i pronto soccorso e offrire un riferimento rapido.
La diffusione dei casi, la cui incidenza ha toccato i 9,8 ogni mille abitanti, suggerisce infatti un possibile picco anticipato, forse già nel periodo delle festività, rendendo necessario un potenziamento della risposta sanitaria.
Se ne occupano, tra gli altri, gli hotspot che hanno appena inaugurato la loro attività in provincia di Monza e Brianza e nel lodigiano, strutture il cui accesso è regolato da una procedura telefonica che fa da filtro per indirizzare efficacemente le richieste di cura. malpensa24
Come funzionano i nuovi presidi
Il modello operativo, che evita l’accesso diretto per garantire un triage preliminare, prevede che il cittadino, manifestando sintomi influenzali o simil-influenzali, contatti il numero unico 116117.
Gli operatori della centrale Areu, dopo una prima valutazione, mettono in linea il paziente con un medico della continuità assistenziale, il quale, attraverso un consulto telefonico, stabilisce l’eventuale necessità di una visita presso l’hotspot.
Un sistema che, se da un lato snellisce le procedure, dall’altro mira a selezionare i casi che realmente richiedono un approfondimento clinico in presenza, lasciando agli ambulatori tradizionali il compito di gestire le situazioni più lievi. malpensa24
Gli orari e le sedi attive
Gli orari di servizio variano da zona a zona, adattandosi alle esigenze del territorio: nell’area di Monza e Brianza l’hotspot è attivo dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e h24 durante il fine settimana e i festivi, mentre a Codogno, presso la Casa di Comunità, l’apertura è prevista dal lunedì al venerdì dalle 20 a mezzanotte e nel weekend dalle 10 alle 16.
A questi si aggiungono le strutture già operative nell’area milanese e gli ambulatori dedicati gestiti dall’Asst Sette Laghi a Varese, Tradate e Laveno Mombello, pensati specificamente per i casi di minore gravità.
La dislocazione dei punti, una strategia consolidata in anni passati, risponde all’obiettivo di portare il servizio più vicino ai cittadini, distribuendo il carico di lavoro e permettendo una gestione più capillare dell’emergenza. malpensa24
Il contesto della diffusione virale
L’abbassamento delle temperature, che tradizionalmente accompagna la diffusione dei patogeni respiratori, sembra aver anticipato la curva dei contagi, creando una pressione significativa sul sistema sanitario regionale.
La macchina pubblica, che si prepara a gestire un’ondata la cui durata potrebbe protrarsi a lungo, ha quindi scattato l’allerta territoriale, mobilitando risorse per far fronte a un incremento che coinvolge in modo particolare le fasce più fragili della popolazione.
L’attivazione degli hotspot, del resto, rappresenta una delle risposte concrete a un fenomeno ciclico che, ogni anno, impone una riorganizzazione dei percorsi di cura, tentando di bilanciare la domanda assistenziale con l’offerta disponibile, senza trascurare la necessità di mantenere efficienti gli altri reparti ospedalieri. malpensa24




