MasterChef, un novantaduenne conquista la cucina e la giuria con le cozze

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Redazione Cultura e Spettacolo Redazione Cultura e Spettacolo   -   Accade, a volte, che il racconto televisivo più costruito venga di colpo superato dalla realtà, quando un personaggio riesce a condensare in pochi minuti una storia di tale forza da rendere quasi marginale il contesto competitivo in cui si trova.

È successo durante la prima puntata della quindicesima edizione di MasterChef Italia, andata in onda su Sky, dove alla presenza dei giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli si è presentato Luciano, un aspirante chef la cui età – novantadue anni – ha di per sé stabilito un record assoluto per il celebre format culinario.

La sua partecipazione, che ha catturato l’attenzione del pubblico fin dal suo ingresso nello studio, ha dimostrato come la passione per la cucina, quell’impulso a mettersi alla prova davanti ai fornelli, non conosca confini anagrafici e possa anzi tradursi in una prova concreta e piena di significato. famigliacristiana +3

Un piatto dalla memoria che supera la prova del fuoco

Luciano, la cui decisione di iscriversi al programma ha stupito non poco i tre chef stellati, ha scelto di puntare sulla tradizione e sulla memoria gastronomica, portando in prova un piatto di cozze alla spezzina, una preparazione che affonda le sue radici nella cucina ligure e che è stata capace, nonostante la sua apparente semplicità, di conquistare i palati degli esperti.

La scelta, lontana da ricercatezze tecniche estreme, ha rivelato una competenza solida e un rispetto per gli ingredienti che i giudici hanno riconosciuto e premiato, permettendogli così di superare la selezione e di accedere alla fase successiva del contest.

Quello che emerge dalla sua performance, al di là dell’aneddoto legato all’età, è infatti la conferma di come la cucina domestica, quando eseguita con perizia e sentimento, possa reggere il confronto con criteri di valutazione altissimi, diventando un veicolo di emozioni e di storie personali. corriere +3

Il debutto di stagione tra storie personali e numeri da record

La serata inaugurale, che ha visto anche altre storie toccanti come quella di una concorrente multitasking dedicata al padre o di un giovane che ha raccontato di aver trovato nel cibo una via per riaprirsi al mondo dopo un periodo difficile, ha registrato un ottimo avvio in termini di ascolti, posizionandosi come leader della fascia con una media di 663 mila spettatori e uno share del 3,5%.

Un successo amplificato dalla vivace discussione sui social network, dove le interazioni sono cresciute di un quarto rispetto all’esordio della stagione precedente, a dimostrazione del fatto che il format continua a mantenere una forte presa sul pubblico italiano, capace di identificarsi nelle sfide e nei percorsi umani dei partecipanti.

La macchina di MasterChef si rimette dunque in moto con un ritmo consolidato, alternando momenti di alta tensione culinaria a racconti di vita che diventano parte integrante del racconto televisivo. vanityfair +3

La cucina come terreno di sfida e riscatto personale

Quello che la nuova edizione sembra promettere, fin da questo esordio, è una continua esplorazione del rapporto tra cibo e identità, dove il gesto di cucinare diventa un atto di coraggio e di espressione di sé.

Le prove in gara, seppur severe e selettive, fanno da cornice a microcosmi umani in movimento, a persone che decidono di investire le proprie energie e le proprie speranze in un cammino fatto di padelle e di giudizi imparziali.

La storia di Luciano, in questo senso, assume un valore paradigmatico: dimostra che la competenza si costruisce nel tempo e che la determinazione, unita a una genuina passione, può portare a traguardi inaspettati, persino sul palcoscenico nazionale di uno dei cooking show più famosi al mondo, dove l’età anagrafica passa in secondo piano rispetto al sapore autentico di un piatto ben eseguito. ilrestodelcarlino +3