Il caso Folliot, vent'anni di squalifica e la rete delle combine nel tennis
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Redazione Sport
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Una squalifica di vent'anni, che di fatto equivale a un bando a vita dalle competizioni, sigilla una carriera già lontana dai riflettori del circuito maggiore e consegna alla cronaca giudiziaria sportiva il nome di Quentin Folliot.
Il tennista francese, la cui parabola agonistica si era sviluppata prevalentemente nei tornei Challenger e ITF con un miglior ranking di 488ª posizione mondiale, è stato sanzionato dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA) dopo un’indagine che ha portato alla luce il suo ruolo in una vasta operazione di combine.
L’ultimo suo match risale alla semifinale di un torneo ITF in Brasile, nel marzo 2024, prima che una sospensione cautelare ne interrompesse l’attività in attesa dell’esito delle indagini. ilmessaggero +3
L’impianto accusatorio e le violazioni
L’agenzia, che ha il compito di preservare la pulizia del gioco, ha accertato ben ventisette violazioni del Tennis Anti-Corruption Program, costruendo un quadro d’insieme che delinea un’attività sistematica e non frutto di episodi isolati.
Le accuse, alcune delle quali particolarmente gravi, spaziano dalla manipolazione di incontri – per i quali si ricevevano pagamenti illeciti – fino alla distruzione di prove, un elemento che ha indubbiamente aggravato la posizione dell’atleta.
La squalifica, che si protrarrà fino al 2044, è accompagnata da una sanzione pecuniaria di settantamila dollari e dall’obbligo di restituire oltre quarantaquattromila dollari di proventi illeciti, cifre che danno la misura economica di un affare il quale, pur sviluppandosi ai margini del grande tennis, mostrava un’organizzazione criminale precisa. ilfattoquotidiano +3
Il contesto dell’inchiesta
Quella che emerge dai documenti è un’operazione condotta da un gruppo organizzato, capace di infiltrarsi in quel segmento del professionismo meno remunerativo e dunque più vulnerabile alle lusinghe del guadagno facile.
Folliot non è il primo nome coinvolto in questa inchiesta, che ha già visto sanzionati, tra gli altri, altri tennisti francesi, i quali pure hanno subito provvedimenti di vario tipo.
Si tratta di un fenomeno che l’ITIA sta cercando di arginare con determinazione, conscia del fatto che la credibilità stessa dello sport dipende dalla capacità di vigilare anche, e forse soprattutto, dove l’attenzione dei media è minore.
Le indagini, che proseguono, hanno rivelato meccanismi collaudati per alterare il regolare svolgimento delle gare, un aspetto che inquina la competizione e tradisce la fiducia di chi segue lo sport. ilmattino +3
Le implicazioni per il tennis
La sentenza emessa contro Folliot rappresenta uno dei provvedimenti più severi nella storia recente della lotta alla corruzione nel tennis, paragonabile per durata solo ad altri casi eclatanti.
Essa invia un segnale inequivocabile sulla tolleranza zero verso certe pratiche, pur nella consapevolezza che il fenomeno delle scommesse illecite costituisce una minaccia persistente e trasversale a molti sport.
L’agenzia, nel comunicare la decisione, ha fornito un quadro dettagliato delle violazioni, sottolineando come l’atleta abbia agito in concorso con una rete criminale, un elemento che fa della sua condotta non un semplice errore di gioventù ma parte di un disegno più ampio.
Il tennis, dunque, continua il suo faticoso lavoro di pulizia, scandagliando quelle zone d’ombra dove la tentazione può trovare terreno fertile, specialmente tra quei giocatori che faticano a coprire le spese della carriera e vivono lontano dai grandi premi. tennisitaliano +3




