Roma, il Macro riapre con una nuova identità tra arte e cinema
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Redazione Cultura e Spettacolo
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Dopo un periodo di chiusura, il Museo d'Arte Contemporanea di Roma, noto come Macro, ha riaperto i battenti in una giornata di dicembre, segnando l'avvio di una fase profondamente rinnovata sotto la guida della direttrice artistica Cristiana Perrella.
L'edificio, che alcuni visitatori potrebbero trovare ancora freddo negli spazi espositivi durante l'inverno, ha invece mostrato un calore inaspettato nell'energia progettuale e nell'entusiasmo contagioso che la nuova direttrice ha saputo trasmettere alle istituzioni durante la presentazione.
Un fermento, quello palpabile tra le mura del museo, che sembra voler superare i limiti fisici degli ambienti per coinvolgere l'intera città, posta al centro di un programma ambizioso e multidisciplinare. rainews +3
Un nuovo corso ispirato ai modelli internazionali
Il progetto di rilancio, come evidenziato, non nasce dal nulla ma guarda con attenzione a modelli consolidati all'estero, cercando di adattarli al contesto romano.
L'ispirazione arriva in particolare dalle cosiddette "Kunsthalle" tedesche, istituzioni che, pur non avendo una collezione permanente, si concentrano sulla pura esposizione e sulla ricerca, diventando piattaforme agile per sperimentazioni e per giovani artisti.
A questo si affianca l'osservazione delle tendenze in voga nei musei americani, dove l'interdisciplinarità e l'intrattenimento culturale di qualità hanno dimostrato di attrarre un pubblico più vasto.
L'obiettivo dichiarato è quindi fondere queste suggestioni globali con la specificità del locale, tentando di dare una risposta coerente alla domanda di identità che da tempo accompagna il Macro. iodonna +3
Il palinsesto: quattro mostre e un cinema per raccontare Roma
La stagione inaugurale, che ha preso il via a dicembre, si articola attraverso un palinsesto denso che va ben oltre la tradizionale offerta espositiva. Il cuore pulsante sono quattro mostre, allestite negli spazi rinnovati, che fungono da punti cardinali per orientarsi nella nuova proposta museale.
A queste si aggiunge l'inaugurazione di una sala cinema interna, elemento che segnala una volontà precisa di contaminazione tra linguaggi, dove le arti visive dialogano con il racconto filmico.
La programmazione, infatti, non si limita alle pareti delle gallerie ma si espande in un calendario di eventi dal vivo, incontri, performance e approfondimenti che toccano anche la musica e l'urbanistica, tracciando una mappa della vitalità creativa della capitale. artslife +3
Una direttrice al lavoro tra arte e istituzioni
Cristiana Perrella, alla sua prima esperienza alla guida del museo, ha impresso una accelerazione notevole al processo di ripartenza, mostrando una determinazione che è stata notata anche durante le fasi organizzative.
Il suo metodo di lavoro, fatto di idee chiare e di un passo veloce, è emerso persino durante le visite istituzionali alle nuove sale, condotte con un ritmo dinamico che ha coinvolto i presenti.
La sua visione, che punta a trasformare il Macro in un crocevia culturale sempre aperto e propositivo, sembra avere ottenuto un primo, significativo sostegno dalle amministrazioni locali, chiamate a sostenere un percorso di rilancio che mira a riconnettere il museo con il tessuto cittadino. artribune +3




