Auditel, il monologo di Benigni su san Pietro incolla allo schermo quasi 4 milioni di spettatori

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Redazione Cultura e Spettacolo Redazione Cultura e Spettacolo   -   Le cifre del giorno dopo, quelle che certificano il successo o l'insuccesso di una serata televisiva, non lasciano spazio a interpretazioni contrastanti.

I dati Auditel di mercoledì 10 dicembre delineano, ancora una volta, la mappa di un palinsesto dove la proposta culturale, quando è condotta con carisma e sapienza narrativa, può ritagliarsi uno spazio ampio e popolare.

Roberto Benigni, con il suo monologo dedicato alla figura di san Pietro, ha infatti calamitato l'attenzione di 3 milioni e 968 mila telespettatori, una platea vasta che ha garantito a Rai 1 uno share del 24,4% e ha toccato, nei momenti di maggior pathos, picchi di 5 milioni di persone collegate.

Un risultato che, seppur non eguagliando i numeri stratosferici di alcune fiction di largo consumo, conferma la tenuta di un format atipico, lontano dalle logiche dell'intrattenimento leggero, che l'artista toscano ha saputo imporre nel prime time della rete ammiraglia. rai +3

Il fenomeno Benigni, un affresco che seduce

Quello che si è consumato in quasi due ore di programmazione, senza interruzioni pubblicitarie, è stato un racconto appassionato che ha travalicato i confini della semplice lezione. “Pietro.

Un uomo nel vento”, questo il titolo della serata, si è configurato come un affresco spirituale e civile, un'operazione temeraria che pochi altri divulgatori, capaci di coniugare profondità e leggerezza, avrebbero potuto condurre con altrettanto successo.

Benigni, abbandonata ormai da tempo la cifra comica più sfrenata, ha dunque consolidato il suo ruolo di narratore della cultura alta, riuscendo nell'intento di renderla accessibile e coinvolgente per un pubblico vasto ed eterogeneo, un traguardo che pochi programmi di simile ambizione possono vantare. iodonna +3

Il mercato degli ascolti e le altre reti

La forza del monologo, tuttavia, non ha spento completamente le alternative sul resto dell'offerta.

Su Canale 5, la serie turca “La Notte nel Cuore” ha mantenuto una sua fetta di pubblico fedele, resistendo alla potente concorrenza dell'evento su Rai 1 e dimostrando come il genere delle soap internazionali continui a rappresentare un caposaldo per una parte consistente di telespettatori.

Segnali differenti, invece, provengono dal programma “Chi l'ha visto?”, condotto da Federica Sciarelli, che nella stessa serata ha registrato un calo di ascolti.

Il format, storico punto di riferimento per le inchieste sulle persone scomparse e sui casi di cronaca nera trattati con rigore e rispetto per le vittime, ha visto un momentaneo passo indietro nel suo share consueto, in un mercato che nelle ore serali si dimostra sempre più competitivo e segmentato. vanityfair +3

Il quadro di una serata televisiva

Il quadro che emerge dall'analisi dei dati, pertanto, è quello di un ecosistema mediatico in costante movimento, dove convivono proposte radicalmente diverse.

Da una parte, l'offerta di intrattenimento narrativo seriale, dall'altra, lo spazio per l'approfondimento culturale di massa e per i programmi di servizio pubblico legati all'attualità giudiziaria.

Ognuno di questi generi cattura una porzione specifica di pubblico, in una dinamica che vede i grandi eventi, come il monologo di Benigni, capaci di creare picchi significativi e di dominare il discorso pubblico nel breve termine, senza per questo azzerare le preferenze consolidate per altri format.

I numeri, in definitiva, raccontano non solo quanti hanno guardato, ma anche la varietà di scelte a disposizione nelle case italiane. huffingtonpost +3