Vertenza Fedrigoni a Fabriano, ridotti a 31 gli esuberi: in campo la cassa integrazione

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   Il confronto serrato che da mesi impegna istituzioni, parti sociali e proprietà del gruppo Fedrigoni per il futuro dello stabilimento di Fabriano, ereditato dalla precedime gestione Giano, segna un traguardo significativo.

Dopo l’incontro odierno a Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, alla presenza dell’assessore al Lavoro Tiziano Consoli, della consigliera Chiara Biondi e dei dirigenti regionali, è stato infatti reso noto che i lavoratori in esubero si sono ridotti a soli 31, un numero ben lontano dalle cifre inizialmente prospettate.

Un risultato che, se da un lato conferma l’efficacia del metodo del tavolo permanente, dall’altro non permette di abbassare la guardia, poiché per quelle trentuno posizioni resta imperativo trovare una soluzione. centropagina +1

Il percorso negoziale e gli strumenti di sostegno

La vertenza, che prosegue ormai da oltre un anno, ha visto un lavoro meticoloso e congiunto, dove l’intreccio tra le istanze dei sindacati – CGIL, CISL, UIL e UGL –, la disponibilità della proprietà, rappresentata da Giuseppe Giacobello, Antonio Balsamo e Sofia Crudo, e l’impegno politico della Regione e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha prodotto un cambiamento sostanziale.

Decisiva, in questa fase di affinamento del piano produttivo, si è rivelata la definizione di un ulteriore anno di cassa integrazione, uno strumento di ammortizzatore sociale condiviso da tutte le parti in causa per accompagnare la parte finale della transizione.

L’obiettivo, come ribadito più volte, è quello di “non lasciare indietro nessuno”, puntando su ricollocazioni interne ed esterne che possano assorbire completamente gli ultimi casi residui. centropagina +1

Il contesto sociale e gli episodi di tensione

Mentre si cerca una quadra sul fronte industriale, restano alta l’attenzione e la preoccupazione per il clima sociale nel territorio, messo a dura prova da episodi di cronaca che nulla hanno a che vedere con la vertenza in sé, ma che ne riflettono le tensioni indirette.

In una località come Schiavonea, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Pasqualina Straface ha recentemente condannato con forza un “episodio gravissimo” di violenza, definendolo un fatto che “mina la sicurezza, alimenta tensioni sociali e mette a rischio la convivenza civile”.

Dichiarazioni che, al di là della specifica indagine di competenza delle forze dell’ordine – ringraziate per il loro operato –, sottolineano come situazioni di incertezza lavorativa possano talvolta agire da detonatore in contesti già fragili, rendendo ancor più indispensabile una risposta istituzionale coordinata che coniughi sostegno al reddito e sicurezza. lapresse +1

Le prospettive del piano produttivo

Il tavolo di oggi non si è limitato a fotografare la riduzione degli esuberi, ma ha costituito un passaggio operativo per siglare il piano per il futuro produttivo del sito.

La stretta collaborazione tra il Servizio Lavoro della Regione, guidato da Andrea Rocchi, e i rappresentanti aziendali punta a definire un assetto stabile, dove gli investimenti del gruppo Fedrigoni possano esprimersi al meglio, garantendo continuità occupazionale.

Rimane la consapevolezza che la partita non è chiusa, poiché il lavoro di ricollocazione dei 31 lavoratori, seppur circoscritto, richiederà un impegno ulteriore e il mantenimento di quel clima di fiducia che ha permesso, finora, di evitare soluzioni traumatiche e di gestire la complessità con strumenti condivisi. centropagina +1