Il nodo della sicurezza e il disegno del principe Harry per una corte alternativa

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Redazione Cultura e Spettacolo Redazione Cultura e Spettacolo   -   Sulla questione della scorta ai duchi di Sussex, che potrebbe essere riesaminata dal governo britannico a gennaio, si concentrano analisi e indiscrezioni che vanno ben oltre il mero aspetto della sicurezza personale.

L'eventuale ripristino delle misure di protezione, infatti, rappresenterebbe non solo un presupposto pratico per visite più frequenti della famiglia nel Regno Unito, ma anche il potenziale innesco per una strategia più ambiziosa e articolata del principe Harry.

Un piano che, stando a quanto trapela dalle cronache, mirerebbe a consolidare una presenza istituzionale distinta e in qualche misura parallela a quella della monarchia ufficiale guidata dal fratello maggiore.

La possibilità di soggiorni prolungati, resi fattibili da un contesto di sicurezza adeguato, aprirebbe scenari inediti e complessi per l'assetto della famiglia reale. adnkronos +3

Il rapporto con Carlo III e il peso dei nipoti lontani

Un elemento non secondario, che si intreccia alla vicenda, riguarda i rapporti familiari e, in particolare, quello tra il sovrano e i nipoti d'oltremare. Re Carlo III, come è noto, non ha avuto modo di incontrare Archie e Lilibet da giugno del 2022, un periodo che appare considerevole e che certamente pesa sulle dinamiche personali.

La risoluzione della spinosa questione della sicurezza è pertanto vista da molti osservatori come un tassello indispensabile per scongelare, almeno in parte, una situazione di stallo e favorire incontri più regolari.

La recente cauta distensione nei contatti tra il principe Harry e il padre, pur senza costituire una riconciliazione completa, sembra aver creato un clima leggermente più propizio affinché la decisione di gennaio possa essere presa in considerazione. repubblica +3

Oltre la protezione: l'ipotesi di una struttura rivale

La prospettiva più discussa, e anche più delicata, è che il duca di Sussex non intenderebbe affatto limitarsi a sporadiche comparse pubbliche o a visite private in patria.

Qualora la scorta gli fosse garantita, egli potrebbe invece avviare una fase di presenza stabile e operativa nel Regno Unito, mirando a costruire attorno a sé un'entità in grado di operare in contrapposizione, o quantomeno in autonomia, rispetto alla corte del principe di Galles.

Si tratterebbe, nelle intenzioni attribuite a Harry, di dar vita a una sorta di centro di influenza alternativo, sostenuto dal suo carisma mediatico e dalle sue iniziative filantropiche, che finirebbe per creare una dicotomia all'interno stesso dell'istituzione monarchica.

Un progetto che, se portato avanti, segnerebbe un precedente senza uguali nella storia recente della Corona. ilgiornale +3

Le implicazioni per la monarchia e il silenzio delle istituzioni

Le implicazioni di tali mosse, naturalmente, sono oggetto di attenta valutazione da parte di tutti gli attori coinvolti, anche se le dichiarazioni ufficiali rimangono scarse e misurate.

La possibilità di uno "scisma" operativo all'interno della famiglia reale, per quanto non formulato in tali termini espliciti, aleggia come uno spettro sulle dinamiche future.

Senza entrare nel merito di giudizi o speculazioni, è evidente che la decisione governativa sulla sicurezza assumerà un significato politico e simbolico di rilievo, andando a influenzare non solo la mobilità dei duchi di Sussex, ma anche gli equilibri di un'istituzione che fonda la sua forza sulla percezione di unità.

I prossimi mesi saranno dunque cruciali per comprendere la direzione che prenderà questa intricata partita. ilmessaggero +3