Sciopero generale della Cgil venerdì 12 dicembre, caos trasporti in tutta Italia tranne che a Roma
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Redazione Interno
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Venerdì 12 dicembre l’intero paese sarà interessato da uno sciopero generale di ventiquattr’ore proclamato dalla Cgil, il quale, paralizzando buona parte dei servizi essenziali, punta a manifestare un netto dissenso verso la manovra finanziaria del governo.
Sebbene l’astensione dal lavoro coinvolgerà trasporti, sanità e istruzione, generando disagi diffusi, a Roma il quadro appare parzialmente diverso: il personale di Atac, infatti, non parteciperà alla mobilitazione nazionale, una scelta presa per non gravare ulteriormente sui cittadini dopo le già significative interruzioni del servizio registrate solo pochi giorni prima, martedì, a causa di un’altra protesta sindacale.
Mentre la capitale eviterà dunque il blocco totale del trasporto pubblico, il resto d’Italia dovrà invece fare i conti con un’interruzione a tappeto, che coinvolgerà sia i treni di Trenitalia sia le autolinee regionali gestite da Cotral, con inevitabili ripercussioni sulla mobilità di milioni di persone. rainews +3
Le ragioni del dissenso e il corteo di Bergamo
Alla base della protesta, come ribadito dalla Cgil, vi è una valutazione fortemente negativa della legge di bilancio, giudicata del tutto inadeguata a fronteggiare quelle che il sindacato definisce le emergenze sociali del paese.
La manovra, secondo l’organizzazione, non affronta in maniera strutturale il drammatico calo del potere d’acquisto di salari e pensioni, aggravato dal cosiddetto fiscal drag – un meccanismo che, senza un adeguato intervento di indicizzazione, sottrarrebbe ai redditi fissi risorse stimate in venticinque miliardi – e trascura settori fondamentali come la sanità pubblica, l’edilizia scolastica, il diritto alla casa e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Per dare voce a queste istanze, in tutte le regioni sono previsti presidi e iniziative, mentre a Bergamo, nello specifico, è stato organizzato un corteo cittadino che muoverà da piazza Pontida alle 9.30 del mattino per concludersi nel cuore del centro urbano. avvenire +3
La critica dell’Ugl e la difesa della manovra
Una posizione diametralmente opposta a quella della Cgil è stata espressa con forza da Paolo Capone, leader dell’Ugl, il quale ha bollato lo sciopero come “politico e pregiudiziale”, svincolato cioè dalla concreta tutela degli interessi dei lavoratori.
Capone ha sottolineato come, in un contesto di occupazione ai massimi storici, strumentalizzare il malcontento per fini di scontro ideologico con l’esecutivo rappresenti una scelta miope e controproducente.
“Non è evocando conflitti o alimentando tensioni sociali che si costruiscono soluzioni”, ha affermato il segretario, difendendo implicitamente l’operato del governo e condannando quella che viene interpretata come una trasformazione del sindacato in un mero soggetto di opposizione, distante dalle reali necessità della gente. askanews +3
Il quadro dei trasporti e l’eccezione dei voli
L’impatto più visibile della mobilitazione si avvertirà inevitabilmente sul sistema della mobilità, con treni, autobus e metropolitane fermi per l’intera giornata, sebbene le tratte siano garantite nelle fasce orarie considerate essenziali.
Un’eccezione significativa riguarda il trasporto aereo: gli aerei, infatti, non saranno coinvolti nella paralisi di venerdì 12, poiché il personale di terra e di volo aderirà invece a uno sciopero settoriale fissato per il 17 dicembre, data in cui è previsto uno stop generalizzato che lascerà a terra i velivoli.
Questa frammentazione delle proteste, che si somma alle recenti agitazioni nel trasporto pubblico locale romano, delinea un panorama conflittuale articolato, dove le ragioni della piazza si scontrano con le politiche economiche del governo e con le valutazioni di altri attori sociali, in uno scenario che rimane fortemente polarizzato. ilgazzettino +3




