La posizione di Kaja Kallas: il vero ostacolo alla pace è Mosca, serve un cessate il fuoco
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Redazione Esteri
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In un'intervista concessa a Bruxelles, l'Alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell'Ue, Kaja Kallas, ha ribadito con fermezza che l'origine dell'instabilità in Europa va ricercata nelle azioni della Russia, la quale, mentre si discute di possibili tavoli negoziali, non interrompe i bombardamenti contro la popolazione civile e le infrastrutture essenziali.
La ex premier estone, che dal primo giorno del suo incarico difende le ragioni di Kiev, ha sottolineato come qualsiasi percorso credibile verso la fine del conflitto debba necessariamente iniziare da una sospensione reale delle ostilità e da gesti concreti da parte di Mosca, la cui disponibilità a concedere qualcosa appare, al momento, del tutto assente. corriere +2
Il monito sulle conseguenze di un accordo senza concessioni
Kallas ha espresso una valutazione netta delle dinamiche in gioco, affermando che "il problema per la pace è la Russia", e lanciando un monito sulle possibili ripercussioni di un eventuale accordo che non imponga a Mosca dei veri sacrifici.
Ha spiegato, infatti, che anche qualora l'Ucraina ottenesse garanzie di sicurezza – un obiettivo peraltro tutt'altro che scontato –, senza che vi siano concessioni russe si creerebbero le condizioni per futuri conflitti, i quali potrebbero scoppiare altrove, in altri teatri d'Europa o del mondo.
Una prospettiva, questa, che rende la posta in gioco ancora più alta e che chiama in causa la responsabilità collettiva di chi, come l'Unione Europea, vuole costruire un assetto stabile e duraturo. la7 +2
La tenuta dell'Ue come fattore decisivo nello scontro
La capacità di resistenza dell'Occidente, secondo l'Alta rappresentante, rappresenta il fattore decisivo in questa fase prolungata di contrapposizione, poiché è proprio sul piano della tenuta economica, politica e strategica che si giocherà l'esito della partita.
Kallas ha quindi espresso la convinzione che l'Europa, con le sue risorse e la sua unità, sia in grado di reggere più a lungo di Mosca, la quale, al contrario, si troverà costretta a compiere "rinunce" significative sia in ambito militare che sul bilancio nazionale, stremata da una guerra di logoramento che assorbe ingenti risorse.
È una visione che scaturisce dalla chiara identificazione dei ruoli, sintetizzata dalla stessa Kallas con le parole: "C’è un aggressore e c’è una vittima". corriere +2
Il contesto operativo e la risposta militare ucraina
Le dichiarazioni di Kallas giungono in un momento di intensa attività bellica, durante il quale le forze ucraine hanno portato attacchi con droni contro obiettivi in profondità nel territorio russo, come dimostrato dall'incendio divampato in una raffineria a Yaroslavl, un episodio che ha colorato di rosso il cielo notturno.
Queste operazioni, condotte nel rispetto del diritto di legittima difesa, confermano la volontà di Kiev di rispondere alle continue aggressioni e di colpire, per quanto possibile, il potenziale logistico e industriale che sostiene lo sforzo bellico dell'avversario, in una spirale di azioni e reazioni che rende ogni discorso di pace puramente teorico senza un primo, concreto passo verso il silenzio delle armi. la7 +2




