The Game Awards 2025, tra celebrazioni, sconti e un business in ombra
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Redazione Scienza e Tecnologia
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I riflettori si sono accesi, ancora una volta, sul Peacock Theater di Los Angeles per i The Game Awards 2025, cerimonia che, nel suo duplice ruolo di premiazione e palcoscenico per annunci globali, continua a ergersi a momento cardine del calendario videoludico.
La diretta mondiale, orchestrata da Geoff Keighley, ha riunito nuovamente sviluppatori e publisher in una notte dedicata al riconoscimento dell'eccellenza creativa e tecnica, una vetrina indispensabile – e ormai consolidata – per un'industria in costante evoluzione.
La serata, che ha visto contendersi il Titolo di Gioco dell'Anno titoli del calibro di Clair Obscur: Expedition 33 e Kingdom Come: Deliverance 2, ha puntato i fari sulle opere più influenti, costruendo quel consueto ponte tra gli autori e un pubblico globale in attesa non solo di vincitori, ma anche delle tradizionali anteprime e dei trailer in esclusiva. tomshw +3
Le promozioni collegate all'evento sul PlayStation Store
In prossimità dell'evento, il mercato ha risposto con immediatezza, come dimostra l'iniziativa del PlayStation Store che ha lanciato un'ondata di sconti proprio su molti titoli in nomination.
Alcuni di essi, peraltro, sono stati oggetto di promozioni mirate: Clair Obscur: Expedition 33, ad esempio, è stato proposto a 39,99 euro, con una riduzione del venti percento sul prezzo originale, mentre Kingdom Come: Deliverance 2 è arrivato a costare la metà, ovvero 34,99 euro.
Queste offerte, che includono anche giochi non direttamente in lizza per i premi principali, rappresentano una strategia commerciale ormai collaudata, la quale sfrutta la visibilità dell'evento per stimolare gli acquisti, permettendo a una fetta più ampia di giocatori di avvicinarsi a quelle produzioni che la kermesse stessa intende celebrare. gametimers +3
Il volto meno glamour della kermesse: costi e accessibilità
Dietro il luccichio del palcoscenico e l'entusiasmo delle presentazioni, però, rapporti recenti hanno iniziato a sollevare interrogativi sul modello economico che sostiene l'intera operazione.
L'aspirazione a emulare il glamour hollywoodiano – concretizzatasi, tra le altre cose, con la presenza di figure come Al Pacino – sembra infatti accompagnarsi a un progressivo innalzamento della soglia di accesso, rendendo la cerimonia proibitiva per molti degli stessi professionisti del settore.
Il business dietro biglietti e, soprattutto, la concessione degli spazi dedicati ai trailer durante la diretta, privilegerebbero in maniera sproporzionata i publisher dalle maggiori disponibilità finanziarie, rischiando di marginalizzare realtà creative più piccole in un evento che dichiara di volerle rappresentare tutte. tomshw +3
La doppia anima dell'evento tra premi e aspettative
La kermesse del 2025 ha dunque chiuso un altro anno complesso per il mondo dei videogiochi, confermandosi un appuntamento in grado di catalizzare l'attenzione collettiva nonostante le polemiche e le contraddizioni che la accompagnano.
La sua forza risiede proprio in questa doppia anima: da un lato la celebrazione, seppur discutibile nei suoi meccanismi interni, del lavoro artistico e tecnico; dall'altro la sua funzione irrinunciabile di megafono globale per gli annunci più attesi, che trasformano la serata in un vero e proprio stato dell'arte del medium, tra le fiammate creative del presente e le inevitabili continuità progettuali ereditate dagli anni passati. gametimers +3




