Dal 2026 il pos si aggancerà alla cassa, una rivoluzione per esercenti e delivery
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Redazione Economia
-
Una scadenza ormai certa, fissata al primo gennaio 2026, sta per modificare radicalmente le procedure di incasso per una vasta platea di attività commerciali e di servizi.
Con un provvedimento direttoriale numero 424470, emanato alla fine di ottobre, l'Agenzia delle Entrate ha infatti dettagliato le modalità tecniche per adempiere a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2025, che introduce l'obbligo dell'"abbinamento" fra il dispositivo POS e lo strumento, hardware o software, dedicato alla memorizzazione e alla trasmissione dei corrispettivi.
In sostanza, il terminale per i pagamenti elettronici dovrà dialogare in tempo reale con il registratore telematico, in un flusso di dati integrato e automatico che segna un'evoluzione significativa nel percorso di tracciabilità fiscale avviato da anni. commercialistatelematico +3
Il cuore tecnico della novità
Il meccanismo, che qualcuno ha già ribattezzato come "rilevazione integrata dei corrispettivi", si basa su una comunicazione diretta e puntuale tra i due sistemi.
Ogni volta che viene effettuato un pagamento con carta o bancomat, le informazioni relative all'importo – e probabilmente, sebbene i dettagli operativi siano in via di definizione, anche altre – vengono trasmesse istantaneamente al registratore telematico, il quale le inra nel flusso dei corrispettivi da inviare all'Agenzia.
Questo collegamento, che elimina la necessità di una registrazione manuale o separata, mira a rendere il processo più efficiente e a ridurre gli spazi per eventuali discrepanze, volontarie o meno, tra quanto incassato elettronicamente e quanto dichiarato. studiobenedetti +3
Le implicazioni per il settore della consegna a domicilio
Proprio l'obbligo del dialogo in tempo reale fra i dispositivi solleva, tuttavia, interrogativi non banali per alcuni modelli di business, su tutti quello del food delivery e più in generale per tutte le attività che effettuano consegne a domicilio.
In tali contesti, infatti, il pagamento elettronico avviene spesso attraverso piattaforme digitali o direttamente al rider, fuori dal perimetro fisico dell'esercizio commerciale.
La domanda, alla quale il provvedimento dovrà dare una risposta chiara, è come si configurerà l'"abbinamento" in casi simili, dove il POS fisico del negozio potrebbe non essere lo strumento che materialmente conclude la transazione.
Si tratterà di individuare soluzioni tecniche che, pur rispettando il principio della tracciabilità integrata, non blocchino o complichino eccessivamente operazioni commerciali ormai consolidate. studiobenedetti +3
Il quadro più ampio della fiscalità digitale
Questa innovazione normativa non arriva isolata, ma si inserisce in un quadro di trasformazione più ampio della fiscalità digitale italiana, un processo che il 2026 sembra destinato a velocizzare.
Contemporaneamente, entreranno in vigore le disposizioni del decreto legislativo 1 del 2024, che per la prima volta riconosce espressamente la possibilità di utilizzare soluzioni completamente software, basate anche sul cloud, per la gestione dei corrispettivi.
La combinazione di questi due fattori – l'abbinamento obbligatorio e l'apertura a sistemi in rete – delinea una prospettiva in cui l'adempimento fiscale si trasforma da mero obbligo in una potenziale leva per ottimizzare la gestione dell'attività, a patto di affrontare con tempestività l'adattamento tecnologico necessario. italiaoggi +3




