Il governo riscrive la manovra: per gli affitti brevi scatta il regime impresa dalla terza casa
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Redazione Interno
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Con un intervento a gamba tesa nel fitto calendario parlamentare, il governo ha depositato in Commissione Bilancio del Senato una Corposa riformulazione del ddl di bilancio, una sorta di maxi-emendamento che ridisegna, a soli venti giorni dal termine ultimo per l’approvazione, alcuni dei punti più sensibili della legge finanziaria varata tre mesi fa.
La manovra, che si arricchisce così di modifiche dal valore complessivo stimato in un miliardo di euro, viene così riscritta in extremis, toccando temi che vanno dalla tassazione sui dividendi e il settore bancario fino alla cosiddetta tassa sui pacchi, in un percorso che le opposizioni chiedono ora di poter esaminare con il giusto tempo per il confronto in sede commissionale. leggo +3
Il nuovo regime fiscale per le locazioni brevi
Tra gli interventi di maggiore impatto, che molti osservatori attendevano da tempo, spicca la riformulazione della normativa sugli affitti brevi, la cui disciplina fiscale viene notevolmente inasprita rispetto alla legislazione vigente.
La nuova disposizione, come si legge nella relazione tecnica che accompagna il testo, limita infatti la possibilità di applicare il regime agevolato della cedolare secca alla locazione breve di non più di due appartamenti, anziché dei quattro attualmente previsti.
Una contrazione significativa, la quale, per altro verso, introduce una distinzione netta in base al numero di unità immobiliari possedute: sulla prima casa locata con formula breve scatterà un’aliquota del 21%, sulla seconda salirà al 26%, mentre dalla terza in poi i proventi saranno tassati come reddito d’impresa, con tutto ciò che ne consegue in termini di adempimenti contabili e oneri fiscali. qds +3
La manovra del miliardo e i capitoli sensibili
Questa revisione, che incide profondamente sul mercato delle locazioni turistiche in molte città d’arte, si inserisce in un pacchetto più ampio di interventi che il governo ha illustrato, seppur nelle linee generali, anche ai gruppi di opposizione.
Si tratta, nel complesso, di misure dal valore economico rilevante, concentrate su capitoli politicamente delicati e a lungo oggetto di trattative all’interno della maggioranza, i quali sono arrivati in commissione rispettando la scadenza prefissata.
Oltre alla questione degli affitti brevi, il maxi-emendamento tocca infatti da vicino il mondo bancario, la tassazione sui dividendi e una serie di altre voci che compongono un puzzle finanziario la cui definitiva approvazione rimane strettamente legata ai tempi parlamentari. altarimini +3
Il contesto e le reazioni in corso
L’operazione, che segue altri delicati dossier di politica economica, si colloca in un momento di intensa attività normativa, dove la necessità di reperire risorse si scontra con la complessità di settori specifici dell’economia.
La presentazione di questa riformulazione, che di fatto riscrive parti sostanziali del testo originario, apre ora una fase di esame tecnico e politico in Senato, dove sarà necessario valutare l’impatto concreto di ciascuna modifica, a partire proprio da quella che trasforma in reddito d’impresa i ricavi degli affitti brevi per chi possiede più di due unità abitative. ilgiornale +3




