Trump annuncia il board per la pace a Gaza con l'Italia, mentre Amnesty accusa Hamas

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, affermando di lavorare "duramente" per la Striscia di Gaza, ha reso noto che cinquantanove Paesi sostengono l'azione diplomatica americana in Medio Oriente, una regione dove – ha dichiarato con enfasi – è stata raggiunta la pace "per la prima volta".

Nel corso di un breve scambio con i giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha ribadito la solidità dei propri rapporti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, lasciando intendere che questo canale privilegiato sia stato fondamentale per i recenti sviluppi.

Nonostante i suoi toni sicuri, però, il percorso verso una stabilizzazione durevole appare ancora irto di ostacoli, come dimostrano gli sporadici ma violenti scontri a fuoco e i bombardamenti che, seppur contenuti, continuano a verificarsi. ilgiornaleditalia +3

La macchina della transizione si mette in moto

Proprio per gestire la delicata fase successiva al cessate il fuoco, l'amministrazione Trump sta lavorando alla creazione di un organismo apposito, il cosiddetto "Board of Peace", al cui interno è stata formalmente invitata a sedere anche l'Italia.

L'iniziativa, come anticipato da alcune testate, prevede inoltre il dispiegamento di un generale americano a capo di una forza di stabilizzazione, una mossa che evidenzia l'intenzione di Washington di mantenere un ruolo di primo piano sulla sicurezza nell'area.

Il piano, che ha ottenuto il via libera dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, cerca di dare una risposta strutturale al vuoto di governance che caratterizza Gaza, tentando di superare i numerosi nodi politici ancora irrisolti. ilgiornaleditalia +3

Il contrasto tra le dichiarazioni e la realtà sul campo

Le accuse di Amnesty International e il peso delle indagini

Parallelamente al negoziato politico e all'azione umanitaria, procedono le indagini sulle responsabilità dei conflitti.

Amnesty International ha recentemente rilasciato un duro rapporto in cui accusa Hamas di aver commesso crimini contro l'umanità a partire dallo scorso ottobre, una dichiarazione che getta una luce sinistra sugli eventi che hanno scatenato l'ultima, devastante escalation.

Affermazioni di questo genere, se supportate da prove solide, potrebbero avere un peso significativo nei futuri bilanci giudiziari, influenzando non solo il giudizio della corte penale internazionale ma anche l'atteggiamento della diplomazia globale verso l'intera questione. repubblica +3