Il movimento 5 stelle, l'Ucraina e la "finestra" europea

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INTERNO

Redazione Interno Redazione Interno   -   Sono anni, secondo il punto di vista del Movimento 5 Stelle espresso in Parlamento, che l'Unione Europea osserva dalla finestra il conflitto in Ucraina, un atteggiamento di stallo che, a loro dire, nuoce principalmente alla popolazione sotto le armi.

La constatazione, che ha sollevato non poche polemiche, si concentra sulla percezione di un vuoto d'iniziativa diplomatica da Bruxelles, il quale avrebbe di fatto lasciato spazio ad altri attori sulla scena internazionale. ilfattoquotidiano +3

Uno scenario negoziale cambiato

La posizione, articolata dal parlamentare del gruppo, muove dalla considerazione che, nella situazione attuale, sia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a condurre un dialogo con Mosca, avviando trattative mentre i ventisette sembrano, a loro dire, relegati a un ruolo di spettatori.

Un quadro che, lungi dall'essere un endorsement incondizionato della politica estera a stelle e strisce, viene descritto come un "grido di dolore" dettato dalla costatazione di una realtà dei fatti: la mediazione, volenti o nolenti, passa da Washington. ilfattoquotidiano +3

Le precisazioni di Conte dopo la polemica

Dopo un intervento che ha generato tensioni nel campo politico di riferimento, il leader del Movimento Giuseppe Conte ha corretto il tiro, specificando di non aver mai inteso formulare un proclama di giubilo.

"Io sono europeista, mai stato con i russi", ha dichiarato, respingendo le critiche di quanti hanno letto nelle sue parole una svolta filo-russa o un allineamento acritico.

La sua uscita, ha spiegato, voleva essere una presa d'atto di un disorientamento comunitario, che ha portato a delegare il negoziato agli americani, una dinamica della quale, ha sottolineato, non ci si può rallegrare. ilmessaggero +3

La difesa della posizione e il contesto politico

L'avvocato, infatti, non arretra ma anzi rilancia sulle critiche all'Europa, accusando "le anime belle" di aver voluto fraintendere il suo messaggio. La sua tesi resta ferma: è l'Unione ad aver cedetto spazio di manovra agli Stati Uniti, un passaggio che lui lamenta ma che registra come un dato di fatto ineludibile.

La questione, che tocca nervi scoperti nella politica estera italiana ed europea, emerge in un momento particolare per il Movimento, fresco di significativi successi elettorali al Sud, ma costretto a navigare un dibattito complesso dove le posizioni sul sostegno a Kiev e sul ruolo transatlantico dividono profondamente. lanotiziagiornale +3