Ternana, rivoluzione in assemblea: fuori Pucci e Ferrero, al club arriva Fabio Forti
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Redazione Sport
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Un terremoto, che era nell’aria da giorni, ha scosso i piani alti della Ternana Calcio, travolgendo gli assetti di governance che sembravano consolidati.
L’assemblea dei soci, convocata nel pomeriggio, ha infatti prodotto decisioni drastiche, decretando l’allontanamento per giusta causa dell’amministratore unico Tiziana Pucci e del consulente sportivo Massimo Ferrero.
La holding Fla.Ca., guidata da Laura Melis – imprenditrice a capo del gruppo Villa Claudia, nonché madre della presidente onoraria Claudia Rizzo e moglie di Gianluigi Rizzo – ha imposto una svolta radicale, nominando alla guida del club il commercialista ternano Fabio Forti.
Una mossa che segna, di fatto, uno scontro aperto con le precedenti gestioni e che getta la società in un clima di contrapposizione totale, un “tutti contro tutti” che rischia di minare la già precaria stabilità rossoverde. tuttoggi +1
Il closing affrettato e le discrepanze contabili
All’origine della frattura, come esplicitato in un comunicato della società, vi sarebbero le risultanze delle analisi condotte sui bilanci del club, le quali avrebbero evidenziato quadri non coincidenti con quanto prospettato alla famiglia Rizzo al momento dell’acquisizione.
Un passaggio di proprietà, quello avvenuto il 16 settembre 2025, descritto come un “closing affrettato”, compiuto per ottemperare a scadenze federali impellenti e che non avrebbe quindi consentito di svolgere una due diligence finanziaria adeguata e approfondita.
Questa circostanza, che alcuni definirebbero una classica “eredità pesante”, ha progressivamente logorato il rapporto di fiducia tra la nuova proprietà e i vertici operativi della società, portando a valutazioni sempre più divergenti sulla reale salute economica e patrimoniale del sodalizio. tuttoggi +1
La fine delle “avventure in rossoverde”
Le decisioni assembleari hanno quindi posto fine, in modo brusco e senza troppi giri di parole, a quelle che erano state definite le “avventure in rossoverde” di Pucci e Ferrero. La loro rimozione, decisa a pieni voti, non rappresenta un semplice avvicendamento ma assume i contorni di una rottura netta, un vero e proprio ribaltone di palazzo.
La scelta di affidare le redini a un professionista del territorio come Fabio Forti sembra indicare, da parte della famiglia Rizzo, la volontà di imprimere una gestione più rigorosa e controllata, forse più ancorata alla realtà locale, dopo una fase percepita come caotica e poco trasparente.
Si chiude così, in un’aula assembleare tesa, un capitolo della storia recente del club, mentre se ne apre un altro carico di incognite e di attese. tuttoggi +1
Un clima da “siamo alle botte”
Il clima che precedeva l’incontro, e che quasi certamente ne è uscito rafforzato, è stato efficacemente sintetizzato da un’espressione storica: “siamo alle botte”.
Una citazione, che riecheggia le parole pronunciate nel 1939 dall’allora ministro degli Esteri Galeazzo Ciano alla vigilia del conflitto mondiale, utilizzata per descrivere l’atmosfera da scontro frontale che permeava gli ambienti della società.
Una metafora che, al di là del suo retaggio storico, rende l’idea della conflittualità esplosa tra la nuova proprietà e la precedente gestione, con accuse reciproche e posizioni ormai irriconciliabili.
La Ternana si ritrova dunque a navigare in acque agitate, con la necessità immediata di trovare un nuovo equilibrio operativo mentre, sullo sfondo, permangono le questioni legate alla scoperta delle discrepanze contabili che hanno innescato la crisi. tuttoggi +1




