Scandalo in Danimarca: sperma portatore di un gene del cancro ha fecondato mezza Europa

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SALUTE

Redazione Salute Redazione Salute   -   Un'inchiesta giornalistica transnazionale ha portato alla luce un caso dalle implicazioni profonde e dolorose, che interroga i confini etici della fecondazione eterologa.

Al centro della vicenda, sviluppatasi nell'ombra di cliniche e banche del seme, c'è un donatore danese le cui cellule riproduttive, commercializzate per anni, nascondevano una pericolosa mutazione genetica, trasmessa a una progenie di centinaia di individui sparsi per il continente.

La dinamica, che ha già causato malattie oncologiche e lutti precoci, dimostra come il sistema, pur nel rispetto di normative spesso permissive, possa inciampare in fallimenti tragici, i cui effetti si riverberano su intere generazioni. sky +3

Il meccanismo di un difetto ereditario diffuso

L'anomalia genetica in questione, che comporta un rischio estremamente elevato di sviluppare alcuni tipi di tumore, era presente nello sperma dell'uomo, il quale – stando alle dichiarazioni della banca coinvolta – ne era completamente all'oscuro.

La Denmark’s European Sperm Bank, che tra il 2005 e il 2019 ha compensato economicamente il donatore e processato il suo materiale biologico, lo ha distribuito a potenziali genitori in numerosi Paesi europei.

Questo passaggio, che dovrebbe essere presidiato da severi controlli medici e anamnesi familiari approfondite, ha invece dato luogo a una moltiplicazione inconsapevole del difetto genetico, il quale, seguendo le leggi mendeliane dell'ereditarietà, ha colpito una parte significativa della discendenza. altarimini +3

Le conseguenze cliniche e l'inchiesta giornalistica

Alcuni dei bambini nati da questa fecondazione assistita hanno già manifestato patologie tumorali in giovane età, e non pochi di loro sono purtroppo deceduti.

Altri, che portano la stessa mutazione, hanno davanti a sé un futuro segnato da un'altissima probabilità di ammalarsi, condannati a vivere sotto l'incubo di screening continuativi e decisioni preventive drastiche.

La rivelazione del caso è il frutto di un lavoro coordinato dallo European Broadcasting Union's Investigative Journalism Network, al quale hanno partecipato quattordici redazioni, tra cui quella della britannica Bbc, che hanno ricostruito la filiera del materiale biologico e le sue tragiche conseguenze. cdt +3

Un mercato opaco e i suoi limiti sistemici

L'episodio, per quanto scioccante, non costituisce un evento isolato nella storia della riproduzione medicalmente assistita, un settore che muove capitali ingenti su scala globale.

La vicenda danese solleva interrogativi stringenti sulla reale efficacia dei protocolli di screening genetico applicati alle donazioni di gameti, spesso basati su questionari autodichiarati piuttosto che su test diagnostici obbligatori e completi.

La logica commerciale, che tratta lo sperma come un prodotto soggetto a domanda e offerta – dove si richiedono tratti fisici o intellettuali specifici – può finire per marginalizzare le priorità sanitarie assolute, con esiti che, come dimostrano i fatti, assumono i contorni di una tragedia collettiva. cdt +3

Le reazioni e il silenzio sulle responsabilità

La banca del seme coinvolta, pur esprimendo rammarico per quanto accaduto, ha difeso la propria condotta, affermando di avere agito in conformità con la legge vigente all'epoca delle donazioni e di non poter essere ritenuta responsabile per una mutazione genetica non conosciuta.

Questa posizione, se da un lato evidenzia un vuoto normativo da colmare con urgenza a livello europeo, dall'altra lascia senza risposta le famiglie colpite, costrette a confrontarsi con una realtà che stravolge la promessa di vita insita nella scelta di diventare genitori.

Il percorso giudiziario, che alcune di loro hanno intrapreso, sarà chiamato a stabilire dove finisca la buona fede e dove inizi la negligenza in un ambito così delicato. bluewin +3