Ponte sullo Stretto, il progettista replica: «Un'opera all'avanguardia, l'ecologia è stata la nostra bussola»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Redazione Interno
-
Dopo il via libera negato dalla Corte dei conti nell'ottobre scorso, che ha imposto una riscrittura delle carte progettuali, la società Stretto di Messina e i tecnici coinvolti avviano una controffensiva mediatica e tecnica.
Marco Lombardi, amministratore delegato di Proger, una delle società capofila, sceglie per la prima volta di esporsi pubblicamente, rispondendo alle critiche che da mesi circondano l'opera faraonica.
La sua è una difesa appassionata, che punta a ribaltare una narrazione fatta di «fake news», come le definisce senza mezzi termini, e a presentare il ponte come un modello di innovazione.
«Non è vecchio, ma aggiornato fino all'ultimo momento utile», afferma con decisione, sottolineando come il lavoro di ingegneri e consulenti, impegnati da oltre due anni e mezzo, abbia modellato un progetto in continua evoluzione.
L'obiettivo dichiarato è ora quello di ottenere una nuova delibera del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, dopo che i ministeri delle Infrastrutture e dell'Economia hanno avviato un dialogo con le istituzioni europee per correggere gli errori del passato. qds +3
Le risposte tecniche alle obiezioni
Lombardi, nel suo intervento, articola una replica puntuale, cercando di smontare le preoccupazioni sulla sicurezza e l'impatto ambientale. Sostiene che l'ecologia non sia stata un optional, bensì «la bussola» che ha guidato le scelte progettuali, un principio cardine declinato in ogni fase dello studio.
La presentazione ufficiale del progetto definitivo, tenutasi presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, è servita proprio a illustrare questi aspetti a una platea di specialisti, evidenziando gli adattamenti compiuti.
Quel che emerge dal suo racconto è un'opera completamente rivista, che impiega le tecnologie più moderne disponibili, frutto di una progettazione meticolosa e lungi dall'essere ancorata a soluzioni superate.
I «decisi benefici economici» attesi, di cui parla con convinzione, sembrano poggiare, nella visione del progettista, proprio su questa presunta superiorità tecnologica che farebbe del ponte un «orgoglio dell'ingegneria italiana». lindipendente +3
Un iter ancora da definire
La strada, però, rimane in salita e lastricata di passaggi burocratici cruciali. La retromarcia del governo, ufficializzata dall'amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, conferma le difficoltà incontrate nel far accettare il progetto alle autorità di controllo.
La necessità di riscrivere la delibera del Cipess e di puntare a una registrazione «con formula piena» presso la Corte dei conti delinea un calendario ancora una volta dilatato, dove ogni passo dovrà essere negoziato con estrema attenzione.
La presentazione al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, organismo consultivo di altissimo livello, rappresenta solo uno dei molti pareri che dovranno essere raccolti e integrati, in un percorso che cerca di evitare i precedenti intoppi. lindipendente +3
Tra visione e concretezza
Ciò che Lombardi tenta di fare, con le sue dichiarazioni, è colmare un divario percepito tra l'ambizione visionaria del ponte e le oggettive perplessità sollevate dagli organi di vigilanza.
Il suo tono, volutamente diretto e a tratti polemico, mira a spostare il dibattito sul terreno tecnico-scientifico, rivendicando un primato di competenza e di modernità. Tuttavia, l'onere della prova grava interamente sulla società proponente, chiamata a tradurre in documenti inoppugnabili quelle che, al momento, restano affermazioni di principio.
La sfida non è solo ingegneristica, ma anche amministrativa: convincere gli scrutatori che l'opera, nella sua nuova veste, sia finalmente in grado di coniugare la grandiosità della visione con il rigore delle norme, la crescita economica con la sostenibilità dichiarata. lindipendente +3




