Generali, si chiude la trattativa con Natixis per la joint venture nel risparmio gestito

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   Tramonta definitivamente, dopo mesi di tensioni e polemiche, il progetto di una vasta alleanza nel risparmio gestito tra Generali e la francese Natixis, parte del gruppo Bpce.

Le due società hanno comunicato congiuntamente la decisione di interrompere le trattative, un epilogo che pareva nell'aria da tempo e che mette la parola fine a un'operazione valutata complessivamente quasi duemila miliardi di euro.

La scelta arriva al termine di un percorso di approfondite consultazioni con gli stakeholder, condotto secondo i modelli di governance delle rispettive compagnie, il quale ha dato esito negativo.

Il piano, che aveva suscitato forti perplessità in diversi ambienti, prevedeva la creazione di una nuova entità dedicata alla gestione del risparmio, una joint venture che sarebbe divenuta uno dei leader europei del settore. ilnordest +3

Una mossa per tenere in Italia capitali strategici

La principale conseguenza dello stop, annunciato senza troppi fronzoli, è quella di mantenere sotto controllo nazionale una fetta molto consistente del patrimonio finanziario italiano.

L'accordo, infatti, avrebbe di fatto trasferito la gestione di circa 650 miliardi degli oltre 850 complessivamente detenuti dalla partnership franco-italiana a una società la cui cabina di regia sarebbe stata collocata all'estero.

Molti osservatori avevano bollato la proposta come anomala e potenzialmente rischiosa, sollevando dubbi stringenti proprio in merito alla localizzazione dei centri decisionali e alla sorte di capitali considerati strategici per l'economia del Paese.

La cessazione delle trattative scongiura pertanto questo scenario, preservando, di fatto, la sovranità sulla gestione di quel cospicuo patrimonio. ilmessaggero +3

Le reazioni e il contesto dell'operazione

La vicenda, che era stata uno degli elementi alla base delle recenti tensioni societarie all'interno di Generali, ha visto posizioni fortemente critiche da parte di alcuni azionisti di riferimento.

In particolare, l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone aveva assunto una netta opposizione al progetto, battendosi apertamente per impedire che un tale ammontare di risparmio delle famiglie italiane finisse sotto un'egida estera.

La sua presa di posizione, unita alle valutazioni negative emerse dalle consultazioni, ha contribuito a far naufragare l'intesa.

Da parte sua, Generali ha tenuto a precisare che questa decisione non avrà alcun impatto sul proprio piano industriale e sulla rotta verso gli obiettivi fissati per il 2027, cercando di stemperare qualsiasi allarme sugli sviluppi futuri del gruppo. adnkronos +3

Gli sviluppi senza un ritorno al passato

La fine delle trattative non rappresenta, tuttavia, un semplice ritorno allo status quo ante. Sia Generali che Natixis dovranno ora ridefinire le rispettive strategie in un segmento, quello della gestione patrimoniale, sempre più competitivo e soggetto a processi di consolidamento a livello continentale.

La joint venture avrebbe creato un colosso in grado di competere con i principali player del mercato, un'opportunità di crescita che ora svanisce.

Resta da vedere come i due gruppi intendano muoversi singolarmente per rafforzare le proprie posizioni, in un contesto finanziario internazionale complesso, segnato dall'incertezza dei mercati e dalle nuove politiche monetarie, anche alla luce della rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. corriere +3