Il nodo Gedi tra scioperi e interrogazioni parlamentari
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Redazione Interno
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La comunicazione ufficiale, giunta direttamente dai vertici del gruppo, ha ora trasformato in realtà concreta le indiscrezioni che circolavano da mesi sulla volontà della proprietà di cedere l'intero pacchetto editoriale.
L'annuncio, che ha investito le redazioni di testate come la Repubblica e La Stampa, ha immediatamente innescato una reazione a catena, la quale, partendo dallo stato di agitazione proclamato dai giornalisti, si è rapidamente estesa alla sfera politica.
È in quest'ultimo ambito, infatti, che si è registrata la formale richiesta di chiarimenti indirizzata al governo, una mossa che punta a sollecitare, seppur in assenza di poteri diretti in materia, un intervento volto a scongiurare operazioni finanziarie prive di tutele per il lavoro e per la continuità editoriale. rainews +3
La mobilitazione delle redazioni e il caso della "Sentinella"
La risposta più immediata è provenuta dal mondo del lavoro, con le redazioni che, coordinando le proprie iniziative, hanno fatto ricorso allo strumento dello sciopero.
Dopo l'astensione dal lavoro dei giornalisti de La Stampa, toccherà a quelli di Repubblica incrociare le braccia, una decisione che avrà l'effetto tangibile di fermare per ventiquattro ore sia gli aggiornamenti del sito web sia la distribuzione del quotidiano cartaceo.
Parallelamente, emerge con chiarezza il percorso della cessione per la pubblicazione più piccola del gruppo, la Sentinella del Canavese, per la quale sembra essere stato individuato un potenziale acquirente in un gruppo imprenditoriale attivo in altri settori; una prospettiva che alimenta timori circa il destino di un giornale storico a livello locale, il quale, secondo quanto espresso in un'interrogazione parlamentare, rischierebbe di venir "schiacciato" da una logica estranea a quella editoriale. mam-e +3
Le incognite sul futuro e la posizione politica
Mentre per una testata si profila quindi un passaggio di proprietà definito, almeno nelle intenzioni, per gli altri grandi nomi del gruppo il quadro rimane volutamente sfumato e carico di incognite.
Non risultano, ad oggi, trattative ufficiali avviate per La Stampa, fatto che lascia ampio spazio a congetture sulla sua futura collocazione e sulla identità dei possibili acquirenti.
È proprio questo clima di incertezza, percepito come una minaccia alla pluralità dell'informazione e alla stabilità occupazionale, ad aver spinto una parte del parlamento a formalizzare una richiesta di intervento, chiedendo al governo di riferire in aula e di assumere iniziative, pur nel rispetto delle norme di mercato, per evitare quello che viene definito come uno "smembramento" del gruppo. ilfattoquotidiano +3
Una transizione sotto osservazione
La vicenda, nel suo complesso, si configura dunque come una delicata fase di transizione per un segmento importante della stampa italiana.
Le proteste dei giornalisti, concentrate sulla difesa della qualità del lavoro e dell'indipendenza delle testate, si intrecciano con le preoccupazioni di natura politica circa la preservazione di un patrimonio editoriale considerato cruciale.
La procedura di vendita, della quale si conosce per ora solo un tassello specifico, procede mentre l'attenzione pubblica e istituzionale rimane alta, vigile su ogni sviluppo che possa influire sulla libertà di stampa e sul destino professionale di chi in quelle redazioni opera. ilfattoquotidiano +3




