Spread crolla a 67 punti, la forbice Italia-Germania è la più stretta dal 2008
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Redazione Economia
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Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi, il cosiddetto spread, continua la sua discesa toccando il livello di 67 punti base, un valore che non si osservava dal settembre 2008.
Questo restringimento, che prosegue dopo la chiusura di ieri a 68 punti, segna una distanza dai piccoli di tensione che hanno caratterizzato epoche diverse, consolidando una fase di stabilità finanziaria per il Paese.
Il rendimento del Btp decennale, d’altro canto, si attesta al 3,53%, invariato rispetto alla seduta precedente, mentre quello del Bund tedesco si porta al 2,85%, in un contesto di mercato che premia chiaramente la solidità percepita dell’Italia. ilsole24ore +3
Un quadro che premia la stabilità politica ed economica
L’affinarsi della forbice, che arriva dopo un avvio di giornata sostanzialmente stabile, non è soltanto un dato tecnico ma riflette, secondo molti analisti, la maggiore fiducia degli investitori internazionali verso la condotta finanziaria dell’Italia.
La politica economica del governo, unita a un periodo di relativa calma sui mercati, sta producendo effetti tangibili, permettendo al Paese di finanziarsi a costi sempre più contenuti.
C’è chi, all’interno della maggioranza, definisce questo traguardo come “la migliore risposta ai professori della catastrofe”, sottolineando come i toni allarmistici di taluni commentatori siano stati smentiti dai numeri.
La posizione italiana appare inoltre rafforzata dal confronto con altri grandi economie europee, mostrando una resilienza che pochi si aspettavano. quifinanza +3
Il contesto europeo e il caso tedesco
Il calo dello spread, peraltro, non è attribuibile soltanto a una miglior performance italiana, ma anche a dinamiche che interessano il partner d’Oltralpe.
L’aumento del rendimento del Bund, infatti, segnala una certa preoccupazione per le sorti dell’economia tedesca, la quale sembra puntare su interventi in deficit per rilanciare una crescita ormai stagnante.
Questa debolezza relativa della Germania contribuisce a comprimere il differenziale, creando un paradosso per cui l’Italia si trova a beneficiare di condizioni di finanziamento che la avvicinano a Paesi dalla crescita più vigorosa, come la Spagna, il cui Pil è atteso in aumento di quasi il 3% nel 2025.
Il quadro che ne emerge è quello di un’Europa in cui gli equilibri di forza stanno mutando, seppur lentamente. rainews +3
Le implicazioni per il debito pubblico e le prospettive
Il raggiungimento di questi minimi storici per lo spread ha implicazioni dirette e molto concrete per la sostenibilità del debito pubblico italiano.
Un differenziale così contenuto, infatti, si traduce in un minor onere per gli interessi che lo Stato deve pagare per rifinanziare il proprio debito, liberando potenzialmente risorse da destinare ad altre voci di spesa o alla riduzione del deficit.
Questo scenario, che appare robusto nella sua attuale configurazione, poggia su un delicato equilibrio di fattori interni e internazionali, la cui evoluzione sarà cruciale per i prossimi mesi.
La stabilità politica, come dimostrato, è uno degli ingredienti fondamentali per mantenere la fiducia dei mercati, in un momento in cui le turbolenze globali non mancano, a partire dalle nuove politiche economiche che potrà adottare l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. ilmessaggero +3




