Asset russi congelati: la Banca centrale di Mosca annuncia battaglia legale contro l'Ue
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Redazione Esteri
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La decisione dell'Unione europea di procedere verso l'immobilizzazione sine die degli asset russi, per oltre 300 miliardi di dollari, ha scatenato l'immediata reazione di Mosca, la quale promette ora una lunga e articolata battaglia legale in ogni sede possibile.
Il commissario europeo all'Economia, intervenendo ieri in conferenza stampa, ha chiarito che il nuovo regolamento in esame al Consiglio Ue, mirando a rendere stabile il blocco dei beni, «contribuirà alle discussioni sul prestito di riparazione» destinato a Kiev, ponendo su basi solide, e non più su un rinnovo semestrale soggetto all'unanimità dei Ventisette, una misura che fino a oggi è stata uno dei pilastri della pressione economica sul Cremlino. altoadige +3
La risposta legale annunciata dalla Banca di Russia
La risposta, che molti analisti temevano e che ora si materializza, non si è fatta attendere. La Banca centrale russa, attraverso una dichiarazione formale diffusa dalle agenzie di stampa del paese, ha infatti annunciato che si opporrà con ogni mezzo a quanto considera un uso non autorizzato delle sue riserve.
L'istituto guidato da Elvira Nabiullina contesterà, si legge nel testo, «qualsiasi azione diretta o indiretta» della Commissione europea che porti a tale esito, ricorrendo a tutte le autorità competenti, dai tribunali nazionali degli stati membri fino alle corti arbitrali e agli organismi giudiziari internazionali.
Una strategia, questa, che punta evidentemente a intralciare e ritardare il processo, sfruttando ogni possibile cavillo giuridico e forum disponibile, nella speranza di ottenere pronunce che ne blocchino l'operato. ilsole24ore +3
Un confronto senza precedenti nel diritto internazionale
Il passo compiuto da Bruxelles, spesso paragonato al celebre attraversamento del Rubicone per la sua irreversibilità, apre quindi uno scontro giuridico senza precedenti, il cui esito è del tutto incerto e che potrebbe protrarsi per anni.
Si tratta di un territorio in gran parte inesplorato, dove la confisca o l'utilizzo forzoso di riserve sovrane di una banca centrale, tradizionalmente protette da immunità, per finanziare la ricostruzione di un paese terzo aggredito, non ha molti precedenti nella storia moderna.
Il caso, per questo, è attentamente seguito dagli studiosi di diritto internazionale e dai mercati finanziari, i quali valutano le possibili ripercussioni sul sistema monetario globale e sulla fiducia riposta negli strumenti di pagamento occidentali. lagazzettadelmezzogiorno +3
Le implicazioni per il futuro della pressione economica
Al di là degli annunci e delle dichiarazioni di principio, la mossa della Banca di Russia segna un'evoluzione tangibile del conflitto, che dalle trincee ucraine e dai campi di battaglia economici si sposta ora in aule giudiziarie spesso lontane e con regole complesse.
La minaccia di eseguire eventuali sentenze favorevoli a Mosca nel territorio degli stati membri delle Nazioni Unite, per quanto di dubbia praticabilità concreta, indica la volontà di portare la disputa su un piano veramente globale, coinvolgendo attori che finora sono rimasti in disparte.
Questo braccio di ferro legale, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump conferma la sua linea di fermo sostegno a Kiev, aggiunge un ulteriore e spinoso livello di complessità alla gestione della crisi, testando la coesione e la tenuta giuridica del fronte occidentale. altoadige +3




