Houston piega i Clippers in un finale assurdo, Denver prosegue la sua marcia
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Redazione Sport
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La crisi dei Los Angeles Clippers, che ormai sembra aver assunto i contorni di una vera e propria spirale negativa, trova un nuovo, doloroso episodio nella sconfitta di misura per 115-113 contro gli Houston Rockets.
Un epilogo, quello della partita, che ha mescolato tensione agonistica e un clamoroso cortocircuito organizzativo, quando i californiani, sotto di tre punti a otto secondchi dal termine, hanno fallito persino nel tentativo di effettuare una normale rimessa dal fondo.
Con Nicolas Batum in attesa di trovare un compagno smarcato, infatti, nessuno dei giocatori in campo – James Harden, che si è girato di spalle, o Kawhi Leonard, ben marcato – si è presentato per ricevere il pallone, costringendo lo stesso Batum a una violazione per eccesso di tempo.
Un episodio emblematico di una serata in cui, nonostante i 33 punti di un ottimo Ivica Zubac e i 24 di Leonard, la squadra ha perso l'ottava partita delle ultime nove disputate. sky +3
Il coraggio dei Rockets e la superiorità a rimbalzo
A sfruttare quell'errore, e a vincere la partita, è stata invece la grinta di una giovane formazione di Houston, la quale, guidata dai 22 punti e 15 rimbalzi del centro turco Alperen Sengun, ha saputo resistere al tentativo di rimonta avversario.
Dopo che un canestro di Harden aveva riportato la parità sul 113 a soli 37 secondchi dalla sirena, infatti, è stato il rookie Amen Thompson a diventare l'eroe della notte, siglando il tap-in decisivo a 17.2 secondchi dalla fine sfruttando un rimbalzo offensivo.
Quel gesto non è stato casuale, ma il frutto di una superiorità schiacciante sotto le tabelle, dove i Rockets hanno totalizzato 51 rimbalzi contro i 28 dei Clippers, con ben 21 di attacco che hanno concesso secondi tentativi preziosissimi.
Thompson, che ha chiuso con 20 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, è stato uno dei grandi protagonisti di una vittoria che consente a Houston di mantenere una curiosa statistica positiva: da fine ottobre, la squadra non ha mai perso due incontri consecutivi. sky +3
Jokic e i Nuggets scrivono la storia
Su un altro palcoscenico, intanto, Denver continua a navigare a vista d'occhio verso l'alta classifica, consolidando il proprio status di squadra da Titolo.
I Nuggets hanno travolto i Sacramento Kings con un netto 136-105, aggiornando il proprio record a 18 vittorie e 6 sconfitte, il che rappresenta – fatto non secondario – la miglior partenza di sempre nella storia della franchigia.
La vittoria è arrivata grazie al quarto successo consecutivo e all'undicesimo in trasferta di fila, un'autentica dimostrazione di forza.
Al centro di tutto, come di consueto, c'è stato l'impressionante Nikola Jokic, il quale ha sfiorato la tripla doppia con 36 punti segnati con un rimarchevole 14 su 16 dal campo, 12 rimbalzi, 8 assist e 2 palle recuperate.
Numeri che, del resto, non sorprendono più di tanto se si considera che, negli ultimi dieci scontri diretti proprio con i Kings, il serbo ha mantenuto una media da tripla doppia. sportando +3
Il quadro della notte e le altre partite
La serata di regular season, che ha visto anche l'importante scontro in testa alla Eastern Conference vinto dai Milwaukee Bucks sui Boston Celtics, ha quindi offerto diversi spunti.
Da una parte, la conferma di un Denver che procede con la potenza e la regolarità di una locomotiva, trainata da un giocatore – Jokic – la cui influenza nel gioco appare ormai incommensurabile.
Dall'altra, il dramma sportivo dei Clippers, una squadra di talento che sembra incapace di trovare un equilibrio e che ora deve fare i conti con errori banali, come quello della rimessa impossibile, che vanno ben oltre la semplice sfortuna o una giornata storta.
Houston, intanto, costruisce la sua crescita su fondamenta solide come l'aggressività e il lavoro di squadra, elementi che le hanno permesso di imporsi contro un avversario, almeno sulla carta, più quotato. derbyderbyderby +3




