Un medico denuncia il caos nella notte al San Raffaele, tra personale non formato e rischi per i pazienti
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Redazione Interno
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L’immagine di eccellenza del policlinico San Raffaele, un pilastro della sanità milanese e nazionale, viene offuscata da una serie di segnalazioni interne che dipingono un quadro di grave allarme per la sicurezza delle persone ricoverate.
In una comunicazione riservata, un medico di guardia ha descritto, riferendosi alla notte tra il 5 e il 6 dicembre, una concatenazione di fallimenti organizzativi e professionali in tre reparti sensibili: l’Admission Room 3I, la Medicina Generale Intensiva e la Medicina Generale.
Il documento, che circola tra i dirigenti, non si limita a elencare disservizi, ma tratteggia un potenziale scenario di rischio clinico, dove la mancanza di formazione adeguata e la carenza di competenze linguistiche minano le fondamenta stesse della terapia. ilfattoquotidiano +1
Il resoconto della notte critica
Secondo quanto riportato dal sanitario, il turno notturno è stato caratterizzato da una successione di episodi critici, ciascuno dei quali avrebbe potuto avere esiti gravi.
In uno di questi, si è verificato un errore nella somministrazione di una terapia farmacologica, un evento evitato per un soffio ma che getta una luce inquietante sui protocolli operativi.
La nota sottolinea, con toni allarmati, come il personale presente dimostrasse in alcuni casi una preparazione inadeguata a gestire reparti di tale complessità, una lacuna che, unita a difficoltà di comunicazione in lingua italiana da parte di alcuni operatori, compromette il flusso di informazioni essenziale tra le figure professionali.
A completare un quadro già fosco, si aggiungono le criticità legate al sistema informatico di governance, talvolta farraginoso e non immediatamente accessibile, il che rallenta ulteriormente le procedure in contesti dove il tempo è spesso un fattore decisivo. ilgiornale +1
Le dimissioni a raffica e l’affidamento alla cooperativa
Quello che potrebbe sembrare un episodio isolato trova invece un inquietante riscontro in una serie di defezioni dal personale interno.
Come raccontato da una giovane infermiera dimessasi poche settimane fa, una ventina di colleghi ha lasciato il proprio incarico nell’arco degli ultimi tre mesi, in particolare presso il padiglione Iceberg, quello di medicina ad alta intensità.
Questo esodo ha creato un vuoto che la direzione ha tentato di colmare ricorrendo a una cooperativa esterna, la Auxilium Care, per coprire i turni necessari.
Una scelta che, durante il fine settimana di Sant’Ambrogio, si è rivelata fallimentare, generando quello che è stato definito da più parti un vero e proprio “caos” al terzo piano dell’Iceberg, proprio nei reparti già segnalati come critici dal medico di guardia. ilfattoquotidiano +1
Le verifiche delle autorità e il cambio al vertice
La gravità della situazione ha attirato l’attenzione delle autorità di controllo.
I Nuclei antisofisticazioni e sanità dei Carabinieri, l’Ispettorato del lavoro e l’Agenzia di tutela della salute di Milano hanno condotto accertamenti presso la struttura, riscontrando la fondatezza delle problematiche segnalate sia dal personale medico sia dai pazienti.
Sul fronte giudiziario, la Procura della Repubblica sta valutando l’apertura di un’inchiesta per fare piena luce sui fatti.
Nel frattempo, l’instabilità gestionale ha provocato un cambio nella direzione dell’ospedale: dopo appena sei mesi, Francesco Galli è stato sostituito da Marco Centenari, amministratore delegato del Gruppo San Donato, il quale ha immediatamente chiamato a supporto Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione e figura storica dell’istituto, con l’evidente intento di ristabilire ordine e autorevolezza clinica in una fase estremamente delicata. ilgiornale +1




