Spalletti e la Juve, vittoria amara: "Primo tempo imbarazzante" contro il Pafos
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Redazione Sport
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La vittoria per 2-0 sul Pafos, fondamentale per le ambizioni europee della Juventus, è stata oscurata dalle durissime parole dell'allenatore Luciano Spalletti, il quale ha bollato senza mezzi termini la prestazione del primo tempo come “imbarazzante”.
Il tecnico, visibilmente contrariato, non ha accettato compromessi nel giudicare l'atteggiamento generale della squadra, rivelatosi ben al di sotto delle aspettative nonostante il risultato positivo.
Un episodio, tra i molti, è sembrato sintetizzare quella fatica: l'azione di punizione sterile, con Fabio Miretti e Kenan Yildiz che hanno goffamente perso il pallone tentando uno schema riuscito inefficace, ha rappresentato la fotografia di una squadra impaurita e poco lucida.
Quelle situazioni, definite senza giri di parole dal mister, hanno gettato un'ombra sui tre punti conquistati, evidenziando una fragilità tattica e mentale che preoccupa non poco. diretta +3
Il silenzio dello Stadium e la rabbia del tecnico
A rendere ancor più pesante l'atmosfera all'Allianz Stadium è stato, paradossalmente, il silenzio delle curve per gran parte della gara, rotto solo al trentanovesimo minuto del primo tempo dal tradizionale e commosso ricordo delle vittime della strage dell'Heysel.
Quel momento di memoria collettiva, come spiegato dai megafoni, serviva a far sentire la propria voce "per rispetto di uno di noi che non c’è più".
Quel silenzio, interrotto solo da fischi e proteste sparse, sembrava riflettere la delusione di una piazza che ha percepito la prestazione come inadeguata, anticipando di fatto le critiche che Spalletti avrebbe espresso a gara conclusa.
La reazione del pubblico, spesso termometro fedele dello stato di salute della squadra, ha quindi amplificato il senso di disagio che aleggiava in campo, un disagio che il tecnico ha poi formalizzato in conferenza stampa. ladige +3
Il centro delle critiche: paura e perdite di palla
Analizzando le parole di Spalletti, appare chiaro come il fulmineo non fosse diretto esclusivamente contro singoli giocatori, bensì contro una mentalità collettiva giudicata troppo timorosa.
L'atteggiamento "scolastico, lento e impreciso nel tocco di palla" ha prodotto, come già accaduto in altre partite, un numero elevatissimo di palloni persi, cento in questa occasione.
È proprio questa tendenza a concedere facile possesso all'avversario, unita a una circolazione del pallone priva di slancio e idee, a costituire il nucleo delle rimostranze dell'allenatore.
Una sorta di ripetizione di errori già visti, che impedisce alla squadra di esprimere il proprio potenziale e la rende prevedibile e vulnerabile, anche contro avversari teoricamente più alla portata. tuttosport +3
La prova del nove in vista del big match
Ora, la vera risposta a queste critiche distruttive ma costruttive dovrà arrivare sul campo nella prossima impegnativa sfida. Spalletti, che ha voluto scuotere pubblicamente i suoi giocatori, si aspetta una reazione immediata e tangibile, un cambio di marcia negli intenti e nella qualità del gioco.
L'obiettivo è trasformare quella rabbia in energia positiva, per evitare che le "situazioni imbarazzanti" si ripresentino in contesti ben più ardui, dove qualsiasi esitazione potrebbe essere pagata a caro prezzo.
I prossimi giorni di lavoro saranno quindi cruciali per tradurre le parole in fatti, cercando di lasciarsi alle spalle le ombre di una vittoria che ha saputo troppo di occasione sprecata nonostante il punteggio largo. tuttosport +3




