La Fiorentina ritrova il sorriso: Kean e Gudmundsson piegano la Dinamo Kiev

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
SPORT

Redazione Sport Redazione Sport   -   Dopo un periodo di grigiora e attesa, la Fiorentina è finalmente tornata al successo, un risultato che, seppur maturato nella cornice della Conference League, assume il valore di un vero e proprio punto di svolta psicologico.

La squadra allenata da Paolo Vanoli, la cui gestione faticava a decollare, ha superato con un perentorio 2-1 la Dinamo Kiev nella quinta giornata del girone, un esito che proietta i viola a 9 punti in classifica e riaccende concretamente le speranze di proseguire il percorso europeo.

L’incontro, che si è sviluppato su binari sostanzialmente controllati dai padroni di casa, ha visto una prima frazione di studio reciproco, con la formazione ucraina intenta a sondare le fasce laterali senza tuttavia creare genuine occasioni da gol, mentre i viola cercavano di imporre il proprio ritmo di gioco.

La partita, d'altronde, è cambiata nel momento in cui la coppia formata da Dodò e Moise Kean ha trovato la sintonia perfetta: un cross preciso dall’esterno destro e una conclusione di testa infallibile hanno regalato il vantaggio alla Fiorentina al diciottesimo minuto, rompendo un digiuno realizzativo che pesava come un macigno sull’attacco. mediaset +3

La reazione degli ucraini e la risposta viola

La ripresa, prevedibilmente, ha visto la Dinamo Kiev alzare notevolmente il baricentro e l’intensità della propria azione, pressione che si è materializzata in un pregevole pareggio siglato da Mikhaylenko con un tiro dalla distanza che ha scavalcato la barriera difensiva viola.

Quel momento, potenzialmente destabilizzante per una squadra alla ricerca di stabilità, è stato invece superato con una reazione compatta e determinata, segno di un gruppo che, pur nelle difficoltà, non ha smarrito la propria identità.

La svolta definitiva è giunta a pochi minuti dalla fine, quando un’azione orchestrata con pazienza ha permesso ad Albert Gudmundsson di trovare lo spazio per un destro preciso che ha battuto il portiere avversario, restituendo alla Fiorentina quel vantaggio che, questa volta, è stato custodito fino al triplice fischio. europacalcio +3

Il peso di una vittoria attesa

L’importanza del risultato va ben oltre i tre punti conquistati, poiché interrompe una serie negativa che durava dallo scorso 23 ottobre, quando la formazione toscana si impose sul Rapid Vienna. Quel successo, in un contesto totalmente diverso, appariva lontanissimo e il clima attorno al club si era fatto progressivamente più pesante.

Vanoli, che prima del fischio d’inizio aveva sottolineato l’importanza di non pensare al futuro e di concentrarsi esclusivamente sulla partita in corso, vedendo in essa un’occasione fondamentale per rilanciare il morale della squadra e dell’ambiente, ha visto le sue parole tradotte in fatti concreti dai suoi giocatori.

La scelta di affidare la fascia di capitano a Dzeko, motivata dal tecnico con il gesto di responsabilità dell’attaccante verso i tifosi in un momento complesso, si è rivelata simbolica di un legame da rinsaldare. calcionews24 +3

Una base da cui ripartire

La prestazione offerta contro gli ucraini, sebbene non sia stata impeccabile, ha mostrato diversi elementi positivi, a partire dalla reazione dopo il gol subito, un aspetto che in precedenza aveva spesso causato cedimenti.

La partita, nel suo complesso, ha evidenziato una maggiore solidità nel modulo a tre difensori e una capacità di gestione delle fasi delicate che fino a poco fa sembrava essere un’utopia.

Senza voler trarre conclusioni affrettate, è indubbio che questa vittoria rappresenti un faro nella notte, un punto fermo su cui costruire le prossime sfide, consapevoli che il cammino per uscire definitivamente dalla crisi è ancora lungo.

Qualcuno di loro, in campo, ha saputo prendersi delle responsabilità decisive, dimostrando che la squadra possiede le qualità per competere. tuttosport +3