Google Maps, finalmente arriva la funzione che aspettavamo ma non per tutti
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Redazione Interno
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Una svolta a sorpresa, quella annunciata da Big G, che risolve uno dei piccoli incubi quotidiani per gli automobilisti più distratti: uscire dal centro commerciale o dall'ufficio e ritrovarsi, nella migliore delle ipotesi, a vagare tra i parcheggi senza ricordare il punto esatto in cui si è lasciata l'auto.
Google Maps, infatti, ha iniziato ad attivare una funzionalità in grado di comprendere automaticamente dove e quando l'utente parcheggia, salvare la posizione e mostrarla poi sulla mappa attraverso un pin ben visibile, il tutto senza che sia richiesto alcun intervento manuale.
Come ha spiegato Rio Akasaka, Senior Product Manager del servizio, l'obiettivo è proprio quello di venire in soccorso di chi, come lui stesso ammette, tende a dimenticare con facilità il luogo del posteggio.
Finiti, quindi, i tempi in cui era necessario aprire l'app e segnare manualmente la posizione, un'operazione che spesso si dimenticava di fare proprio nel momento di maggiore fretta. virgilio +3
Una novità che sorprende per la piattaforma scelta
La vera beffa, o l'aspetto più curioso dell'intera vicenda, risiede nella piattaforma scelta per il debutto di questa attesa funzione. Per quanto strano possa sembrare, infatti, l'aggiornamento – per il momento – taglia fuori proprio gli utenti del sistema operativo di Google, Android, per approdare invece esclusivamente su iPhone.
Una mossa che molti hanno interpretato come un paradosso, considerando che la funzione in questione è presente da anni nell'app Mappe di Apple, mentre è stata sempre assente nella controparte di Mountain View.
Questa scelta strategica, che sembra quasi "tradire" la base di utenti più fedele, lascia per ora in attesa tutti coloro che possiedono uno smartphone Android, i quali si vedono privati di uno strumento di praticità immediata nonostante utilizzino l'app dello stesso colosso tecnologico. macitynet +3
Il funzionamento e il contesto delle innovazioni
La modalità di funzionamento si basa sull'intelligenza dell'app, che opera in background analizzando i movimenti dell'utente: una volta rilevata la sosta del veicolo e lo spostamento a piedi del proprietario, provvede a memorizzare le coordinate geografiche, associandole al momento del parcheggio.
Si tratta, in fondo, di un classico esempio di come le innovazioni tecnologiche più apprezzate non siano necessariamente quelle rivoluzionarie, ma spesso quelle che risolvono piccole e diffuse frustrazioni della vita di tutti i giorni, ottimizzando gesti e abitudini consolidate.
La disponibilità iniziale solo per iOS, comunque, lascia intendere una fase di rollout graduale, tipica delle grandi aziende che testano le novità su una fetta di mercato prima di un eventuale, anche se non garantito, ampliamento ad altre piattaforme. smartworld +3
Considerazioni sulla direzione del servizio
L'introduzione di questa feature, sebbene tardiva rispetto alla concorrenza, segna un passo importante nell'evoluzione di Google Maps da semplice strumento di navigazione a assistente digitale integrato nella mobilità personale.
La capacità di automatizzare un compito tanto semplice quanto cruciale in certi frangenti – pensiamo a grandi parcheggi aeroportuali o ai labirintici garage multipiano delle metropoli – dimostra una volontà di anticipare i bisogni pratici dell'utente.
Rimane, come punto interrogativo non secondario, la tempistica con cui questa comodità verrà estesa agli altri dispositivi, lasciando per ora una parte significativa degli automobilisti a dover ancora affidarsi alla memoria o ai vecchi, manuali, metodi fai-da-te per ritrovare la propria vettura. macitynet +3




