Smartphone prima dei 12 anni, uno studio conferma i rischi per sonno e salute mentale
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Redazione Salute
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L’età in cui si riceve in mano il primo telefono cellulare, ormai uno schermo intelligente a tutti gli effetti, si abbassa in modo progressivo e inesorabile, spinta da dinamiche sociali e commerciali che pochi riescono a contrastare.
Questo anticipo, che spesso precede l’ingresso alle scuole medie, non è però un passaggio privo di conseguenze, come dimostrano una serie di ricerche sempre più numerose e dettagliate.
Tra queste, un ampio studio statunitense, solido per campione e metodo, fornisce un dato inequivocabile: possedere uno smartphone all’età di dodici anni si associa a una maggiore probabilità di sviluppare sintomi depressivi, di andare incontro a problemi di peso e di soffrire di disturbi del sonno, se paragonati alla condizione dei coetanei che ancora ne sono sprovvisti.
La correlazione, messa in luce dalla scienza, delinea un quadro di vulnerabilità che va ben al di là della semplice abitudine, configurandosi come un fattore di rischio tangibile per il benessere psicofisico. macitynet +3
L'allarme dei professionisti: disagio in aumento
La percezione diffusa tra genitori e insegnanti, quella di un malessere crescente tra le giovani generazioni, trova purtroppo un riscontro oggettivo nelle osservazioni cliniche di chi opera nei servizi di neuropsichiatria infantile.
Stefano Costa, direttore della Psichiatria e Psicoterapia dell’età evolutiva di un importante centro, sottolinea come l’aumento dei casi di ansia e depressione non sia attribuibile soltanto a una migliore capacità diagnostica.
“Certamente, oggi scuole e famiglie sono più attente nel cogliere certi segnali”, ammette lo specialista, il quale, tuttavia, individua nell’eccessivo tempo trascorso sui social network uno degli elementi che concorrono a compromettere l’equilibrio emotivo.
Il fenomeno, dunque, non è solo più visibile, ma è anche quantitativamente più consistente, alimentato da un’esposizione precoce e spesso poco vigilata a mondi digitali che richiedono una maturità di cui i preadolescenti sono naturalmente privi. macitynet +3
Una proposta choc: l'avviso sui dispositivi
Di fronte a evidenze che si accumulano, le proposte per tentare di arginare il fenomeno si fanno più drastiche.
Un organismo internazionale che si occupa di consumo e ambiente ha formalmente sollecitato il Ministero della Salute affinché prescriva, su ogni smartphone venduto in Italia, un avviso ben visibile che ne metta in guardia dai pericoli per i minori.
L’iniziativa, che ricorda da vicino le scritte minacciose sui pacchetti di sigarette, chiede esplicitamente di classificare questi dispositivi come potenzialmente pericolosi per la salute dei più piccoli e di bandirne l’uso prima del compimento del terzo anno di età.
Si tratta di una misura estrema, che intende scuotere le coscienze e spingere verso un approccio di maggiore cautela, trattando l’ingresso nella vita digitale con la stessa severità riservata ad altre minacce per l’infanzia. ilrestodelcarlino +3
I segnali della dipendenza nella vita quotidiana
Il confine tra un uso ragionevole e una dipendenza vera e propria si manifesta, per molti nuclei familiari, in scenari domestici di tensione e conflitto.
Reazioni sproporzionate di rabbia, urla e accuse di rovinare l’esistenza quando si tenta di limitare l’accesso allo smartphone stanno diventando episodi sempre più ricorrenti, segnalando una profonda alterazione degli equilibri.
Quel tempo che un tempo era dedicato al gioco libero o alla noia creativa viene oggi sostituito, per molti bambini e ragazzi, da un bisogno digitale costante e da connessioni dalla durata indefinita.
Psicologi ed educatori osservano con preoccupazione questa deriva, mettendo in guardia sulla necessità di porre dei freni, poiché un simile assorbimento rischia di interferire con lo sviluppo armonico della personalità, privando i giovani di esperienze fondamentali per la loro crescita emotiva e relazionale. sanitainformazione +3




