Tommaso Giacomel domina la sprint di Hochfilzen, l'Italia brilla nel biathlon mondiale

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Redazione Sport Redazione Sport   -   La neve di Hochfilzen, palcoscenico austriaco della seconda tappa della Coppa del Mondo, ha regalato all'Italia un trionfo di quelli che lasciano il segno, incidendo la propria firma con la precisione di un colpo di carabina e la potenza di una falcata sugli sci.

Tommaso Giacomel, atleta trentino originario del Primiero, ha infatti sbancato la 10 km sprint maschile imponendosi con un'autorità che pochi, in verità, si sarebbero aspettati così netta in una competizione dal via così serrato.

La sua prestazione, per usare un'espressione tecnica che rende l'idea della perfezione, è stata un capolavoro di controllo e freddezza: zero errori al poligono, condizione indispensabile – la cosiddetta *conditio sine qua non* – per ambire alle posizioni di vertice in una giornata dove il vento non è stato particolarmente insidioso, ma dove la tensione logora comunque i nervi più saldi. sky +2

Il percorso verso il successo

Non solo, perché Giacomel, oltre a chiudere entrambe le serie di tiro senza nemmeno un fuori bersaglio, ha siglato anche il tempo più rapido nella seconda stazione di sparo, dimostrando di saper gestire la pressione del momento decisivo.

Una volta rimesso gli sci dopo l'ultimo caricamento, ha quindi dato fondo a tutte le sue energie nel giro di fondo conclusivo, dove il nono tempo parziale assoluto gli ha permesso di difendere e anzi ampliare il vantaggio costruito in piedi.

Quella di oggi non è una vittoria qualunque per il biathleta azzurro, ma rappresenta la seconda affermazione individuale in carriera nel massimo circuito, un traguardo che consolida la sua posizione tra i nomi di riferimento della nuova generazione e che proietta l'intero movimento italiano in una luce di rinnovato vigore. eurosport +2

Il contesto femminile e le assenze forzate

Mentre si assaporava il successo maschile, il settore femminile si apprestava a vivere la sua seconda sprint stagionale in un clima reso più complicato da una serie di defezioni di peso.

Un'ondata di influenza, come spesso accade in questo periodo dell'anno negli sport invernali, ha infatti falcidiato le file delle atlete, costringendo al forfait nomi di spicco del calibro della tedesca Preuss, della sua connazionale Grotian e della velocista slovena Lampic, trasformando di fatto i pronostici e aprendo scenari inediti.

In questo quadro, la squadra italiana si è presentata al via con cinque atlete, puntando chiaramente sull'esperienza e sulla classe di Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, le quali hanno il compito di trainare la spedizione verso l'obiettivo podio. oasport +2

L'esordio stagionale di Passler e le ambizioni azzurre

Accanto a loro, ha destato particolare interesse l'esordio stagionale in Coppa del Mondo di Rebecca Passler, la quale indossava il pettorale numero 88.

La biathleta altoatesina, che proviene da un positivo fine settimana in Ibu Cup ad Obertilliach culminato con un posto sul podio, ha così avuto l'opportunità di misurarsi con il gotha mondiale, completando un quartetto azzurro che includeva anche Samuela Comola e Michela Carrara.

La gara è quindi partita con il via di Janina Hettich Walz e, subito dopo, dell'italiana Carrara, sviluppandosi su tre giri di sci e due sessioni di tiro, uno schema identico a quello proposto poche ore prima nella competizione maschile.

L'Italia, che in queste prime undici gare della stagione può già contare su un bottino di quattro podi, guardava alla prova con legittime ambizioni, consapevole che il campo, seppur privato di alcune big, rimaneva di altissimo livello con il ritorno in gara di una fuoriclasse come la francese Julia Simon. sky +2