Sardegna in testa, l'influenza accelera: oltre 585mila nuovi casi in una settimana
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Redazione Salute
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I dati più recenti del sistema di sorveglianza RespivirNet, gestito dall'Istituto Superiore di Sanità, tracciano un quadro ormai chiaro: la stagione influenzale ha imboccato la fase di massima intensità, confermando le previsioni degli esperti per il periodo.
Nell'ultima settimana di monitoraggio, quella compresa tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, sono stati stimati circa 585.000 nuovi casi di infezioni respiratorie acute, un numero che, se da un lato non sorprende, dall'altro impone un'attenta valutazione dell'impatto sul sistema sanitario.
L'incidenza totale, infatti, ha raggiunto i 10,4 casi ogni mille assistiti, segnando un incremento di circa l'11% rispetto alla settimana precedente, quando il valore si era attestato a 8,96.
Questo balzo in avanti, peraltro atteso nel pieno della curva epidemica, porta il conteggio complessivo dei contagi dall'inizio del periodo di sorveglianza a un totale che supera i tre milioni e trecentomila. rainews +3
Il primato sardo e il quadro regionale
Osservando la geografia del contagio, emerge con nettezza la situazione della Sardegna, la cui incidenza – pari a 13,08 casi per mille persone – risulta la più elevata a livello nazionale.
Un dato che, pur rientrando nella variabilità regionale tipica di ogni stagione influenzale, evidenzia come il virus stia circolando con particolare vigore nell'isola, interessando fasce della popolazione di ogni età.
Al contrario, altre aree del paese sembrano per il momento risentire in misura minore dell'ondata: il Molise, ad esempio, figura tra le quattro regioni che, secondo il bollettino, non sono ancora state toccate in modo significativo dalla diffusione epidemica, una circostanza che spesso si verifica per dinamiche temporali o per la minore densità abitativa. italiaoggi +3
I più piccoli sono i più esposti
Come di consueto, i dati del monitoraggio rivelano che la fascia di età pediatrica, in special modo quella che comprende i bambini da zero a quattro anni, resta la più colpita in assoluto. In questo gruppo, l'incidenza ha raggiunto livelli molto alti, circa 33 casi ogni mille assistiti, un valore che triplica ampiamente la media nazionale.
La loro vulnerabilità, legata a un sistema immunitario ancora in sviluppo e alla frequenza dei contatti nelle comunità infantili, li rende il principale volano della circolazione virale, con ripercussioni dirette anche sulle famiglie.
Molti di loro, costretti a letto dai sintomi, hanno determinato un aumento delle assenze scolastiche e, in alcuni casi, ricoveri che, seppur per fortuna limitati, impegnano i reparti pediatrici. rainews +3
Sintomatologia e approccio alle cure
La sintomatologia che accompagna questi casi rientra per lo più nel classico quadro dell'influenza stagionale, caratterizzato da febbre spesso alta, tosse, mal di gola, dolori muscolari e una marcata astenia.
Gli esperti ribadiscono, quasi fosse un mantra necessario da ripetere a ogni inverno, che l'uso di antibiotici è del tutto inappropriato in assenza di complicanze batteriche accertate, poiché questi farmaci non hanno alcuna efficacia contro i virus.
Le cure, quindi, rimangono di supporto e sintomatiche: riposo, idratazione abbondante e antipiretici per controllare la febbre.
Viene sottolineata, inoltre, l'importanza di assumere vitamine attraverso una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura di stagione, un supporto naturale alle difese dell'organismo, piuttosto che ricorrere in modo indiscriminato a integratori. corriere +3




