indagini della finanza al San Carlo, nuovi documenti sulla gestione Lissner
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Redazione Interno
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Un nuovo passo investigativo, che si inserisce in un filone già noto, è stato compiuto dalla Guardia di Finanza presso il Teatro San Carlo di Napoli.
I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria, agendo su delega congiunta della Procura di Napoli e della procura regionale della Corte dei Conti, hanno acquisito una serie di atti contabili e amministrativi.
Tali documenti, come è stato possibile verificare, riguardano specificamente la gestione finanziaria della Fondazione nel periodo precedente l’avvento dell’attuale sovrintendente, il quale non risulta coinvolto nelle verifiche.
L’operazione, condotta senza clamori negli uffici del massimo teatro napoletano, mira a ricostruire dettagliatamente le modalità con cui sono state sostenute e autorizzate determinate spese, alcune delle quali, a quanto pare, potrebbero essere state oggetto di precedenti segnalazioni. ilmattino +3
Il focus sul periodo precedente e il teatrino di Vigliena
Il materiale sottoposto a scrutinio dagli investigatori copre l’arco temporale in cui la sovrintendenza era affidata a Stéphane Lissner, la cui amministrazione, seppur celebrata per gli aspetti artistici, torna oggi al centro di un’attenzione di tipo giudiziario.
Tra le carte acquisite, secondo quanto emerso, figurano anche quelle inerenti alle autorizzazioni per il cosiddetto teatrino di Vigliena, una struttura secondaria che già in passato aveva sollevato perplessità e interrogativi.
Quelle stesse perplessità, peraltro, erano state alla base di specifiche denunce presentate in sede consiliare, le quali avevano messo in luce alcune criticità nella destinazione dei fondi e nell’iter burocratico seguito per certe iniziative collaterali alla stagione lirica principale. anteprima24 +3
Il contesto giudiziario e le procure coinvolte
L’acquisizione non costituisce un atto isolato, bensì un tassello di un più ampio procedimento che vede coinvolte, in una sinergia non frequente, due distinte autorità giudiziarie.
Da un lato, infatti, opera la Procura ordinaria di Napoli, la quale indaga su profili di possibile interesse penale; dall’altro, la procura regionale della Corte dei Conti, il cui compito è accertare eventuali responsabilità amministrative e possibili danni erariali.
Questo doppio binario di indagine garantisce una copertura analitica pressoché totale, esaminando sia gli aspetti di condotta individuale sia le ricadute sull’equilibrio dei conti di un’istituzione pubblica di rilevante prestigio culturale. ilmattino +3
Le premesse delle indagini e lo sviluppo attuale
Le attuali verifiche trovano un antecedente significativo in alcune inchieste giornalistiche e nelle denunce politiche che, tempo addietro, avevano portato alla luce una serie di transazioni e di accordi contrattuali ritenuti, da taluni, opachi o quantomeno meritevoli di un più attento esame.
Quel che ne segue oggi è un lavoro meticoloso di riscontro documentale, volto a separare le mere illazioni dai fatti sostanziali.
Gli investigatori, perciò, stanno passando al setaccio ogni singolo dossier, concentrandosi soprattutto sulle voci di spesa più consistenti e su quelle legate a progetti la cui realizzazione ha seguito iter particolari, al di fuori dei consueti canali istituzionali. stylo24 +3
Il percorso, come spesso accade in casi simili, è necessariamente lungo e minuzioso, poiché la ricostruzione di flussi finanziari complessi richiede tempo e competenze specialistiche.
Quel che è certo è che l’operato della Finanza, per quanto silenzioso, rappresenta un momento cruciale per far chiarezza sulla vicenda, offrendo ai magistrati il materiale grezzo necessario per le loro valutazioni.
L’istituzione teatrale, dal canto suo, prosegue la sua attività, mentre le indagini, che non coinvolgono la gestione in carica, si concentrano su un capitolo ormai chiuso dal punto di vista artistico ma ancora aperto su quello dei controlli. ilmattino +3




