Burioni e i test di Medicina, tra polemiche e conferme dal ministero
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Redazione Interno
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Il dibattito sui test d'ingresso a Medicina, che hanno registrato un alto numero di bocciature nel recente semestre filtro, si è riacceso con toni aspri dopo le dichiarazioni del virologo Roberto Burioni, il quale, muovendosi al di fuori del suo specifico ambito di ricerca, ha espresso giudizi categorici sulla preparazione degli aspiranti medici.
Burioni ha sostenuto di aver risolto correttamente, in quarta liceo, quesiti di fisica analoghi a quelli proposti, aggiungendo che oggi molti studenti arriverebbero alla maturità senza conoscere, ad esempio, la formula chimica del sale da cucina.
Un'affermazione, questa, che solleva perplessità di metodo, poiché appare poco scientifico paragonare, senza alcuna mediazione, il contesto scolastico e la preparazione di uno studente di decenni fa con l'attuale sistema di istruzione, considerando anche le inevitabili evoluzioni nei programmi e nelle metodologie didattiche. ilfattoquotidiano +3
Le critiche ai genitori e il richiamo alla severità
Il professore, noto per le sue posizioni spesso dirette, ha esteso le sue critiche anche ai genitori, accusandoli di aver voluto una scuola "non selettiva" e di aver "perseguitato ogni insegnante minimamente severo".
Il suo monito agli studenti è stato netto: dopo una settimana di sfogo, li ha invitati a studiare seriamente, sottolineando che "nel mondo vero non basta l'impegno e il sacrificio: ci vuole il risultato".
Un approccio che, se da un lato enfatizza la necessità di meritocrazia e rigore in un percorso di studi così delicato, dall'altro rischia di ignorare le complesse dinamiche che portano a un esito negativo in una prova selettiva, le quali non sono sempre riconducibili alla sola mancanza di applicazione. tiscali +3
La conferma istituzionale degli errori nei test
A complicare il quadro della discussione, rendendola non più confinata al solo giudizio personale, è intervenuta una conferma ufficiale del ministero dell'Università e della Ricerca, guidato dalla ministra Anna Maria Bernini.
Il Mur ha infatti accertato la presenza di errori materiali nel test di fisica del secondo appello per l'accesso a Medicina, fornendo così un dato di fatto inoppugnabile che legittima alcune delle perplessità sollevate in precedenza.
Questa ammissione istituzionale impone una riflessione più articolata, poiché sposta l'attenzione dalla presunta "ignoranza" degli studenti all'affidabilità stessa degli strumenti selettivi predisposti, i quali dovrebbero garantire standard di impeccabile correttezza. huffingtonpost +3
Un dibattito che chiama in causa il sistema
La vicenda, quindi, supera la dimensione della semplice polemica per investire questioni di sistema. Da una parte, si pongono legittime esigenze di selezione rigorosa per una facoltà di cruciale importanza sociale, esigenze che Burioni ha espresso in modo brutale ma chiaro.
Dall'altra, l'errore materiale nei test, unito alla difficoltà di paragonare generazioni di studenti formate in contesti profondamente diversi, suggerisce che il discorso non possa limitarsi a una contrapposizione tra severità e lassismo.
Si rende necessario, piuttosto, un esame oggettivo e continuo della qualità e della correttezza delle prove, oltre che una valutazione ponderata dei metodi di preparazione pre-universitaria, affinché il filtro sia equo e realmente misuri le competenze necessarie, senza che qualcuno possa attribuire gli insuccessi a facili stereotipi. corriere +3




