Banco Bpm, Castagna chiude a nuove operazioni: “Su Mps solo ipotesi futura, con Agricole nulla in corso”

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   L’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha tracciato un perimetro netto attorno alle possibili operazioni di aggregazione che da mesi alimentano le speculazioni sui principali gruppi creditizi italiani, nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario.

Riferendosi nello specifico a Monte dei Paschi di Siena, Castagna ha dichiarato che, allo stato attuale, non sussiste alcuna trattativa, pur ammettendo che “in futuro, se possibilità, la esamineremmo”, una formulazione che lascia intendere come l’istituto senese non rientri tra le priorità immediate della banca milanese.

Ha inoltre aggiunto che, per quanto riguarda i nuovi azionisti di Mps, “non mi pare abbiano alcuna intenzione di dedicarsi a nuove operazioni”, avendo già concluso un impegnativo processo di acquisizione. repubblica +2

Il nodo della partecipazione francese e i tempi allungati di Bankitalia

Un altro capitolo cruciale affrontato dall’ad riguarda il rapporto con il principale azionista, il francese Credit Agricole, il quale detiene una quota vicina al 20% e ha richiesto alla Bce l’autorizzazione a salire fino al 29,9%.

Castagna ha smentito con decisione l’esistenza di qualsiasi piano di acquisizione da parte del gruppo d’Oltralpe, sottolineando come “ad oggi Credit Agricole non ha manifestato né a Bce né a noi, né a livello istituzionale alcuna volontà di acquisizione”.

Ha altresì escluso che l’azionista francese abbia avanzato richieste per ottenere seggi nel consiglio di amministrazione di Banco Bpm, rafforzando l’idea di un investimento puramente finanziario.

L’istruttoria della Banca Centrale Europea sull’innalzamento della soglia, che coinvolge anche Bankitalia e le altre autorità nazionali, è stata tuttavia slittata a metà gennaio, un ritardo che di per sé introduce un elemento di ulteriore attesa nel già complesso panorama del consolidamento bancario nazionale. ilmessaggero +2

Le dichiarazioni per scongiurare l’ipotesi di un cambio di controllo

Nel suo intervento, Castagna ha voluto marcare con particolare vigore la distinzione tra una partecipazione di minoranza e un cambio di controllo, definendo quest’ultimo “un tema di controllo da parte di un soggetto estero in un soggetto italiano” e ribadendo che al momento “non c’è niente” di simile all’orizzonte.

Queste affermazioni appaiono come un tentativo preciso di placare le ansie, frequenti in settori strategici, riguardo a possibili passaggi di mano a favore di gruppi stranieri, cercando al contempo di normalizzare la presenza del partner francese come un elemento stabile ma non invasivo della governance. borsaitaliana +2

Il posizionamento di Banco Bpm e lo scenario consolidamento

Nel quadro complessivo, l’ad ha implicitamente rivendicato il ruolo di protagonista autonomo di Banco Bpm nell’arena bancaria italiana, respingendo l’idea che l’istituto possa essere considerato una semplice pedina in un gioco di scale più grandi.

L’esclusione di dialoghi in corso con UniCredit su possibili operazioni, menzionata nel corso dell’audizione, completa il mosaico di un gruppo che, per il momento, intende concentrarsi sulla sua traiettoria indipendente.

L’allungamento dei tempi da parte dell’autorità di vigilanza europea sulla richiesta del Credit Agricole, tuttavia, mantiene viva l’attenzione sugli sviluppi futuri, poiché una eventuale autorizzazione a salire verso il limite del 30% potrebbe, almeno in teoria, aprire scenari differenti nel medio periodo, sebbene le dichiarazioni dell’ad di Banco Bpm cerchino di delimitare con precisione il campo delle possibilità attuali. repubblica +2