Camminare per la salute: sfatato il mito dei 10mila passi, bastano settemila

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SALUTE

Redazione Salute Redazione Salute   -   Per anni, l'idea di dover compiere diecimila passi al giorno si è imposta come un dogma, un obiettivo quasi sacrale da raggiungere con ogni mezzo, spesso ricorrendo a contapassi e applicazioni che ne monitoravano ossessivamente il progresso.

Questa cifra, tuttavia, che sembrava avere le solide fondamenta di un consenso scientifico, in realtà affonda le sue radici in una campagna di marketing di decenni fa, lontana dalle evidenze della ricerca medica più recente.

Gli studi che si sono succeduti, analizzando gli effetti della camminata su un ampio spettro di parametri vitali, hanno progressivamente eroso quel totem, dimostrando come benefici significativi si possano ottenere anche con numeri inferiori.

La cifra magica, dunque, si rivela oggi per quello che è sempre stata: un mito persistente, sebbene nato con intenzioni positive, che rischia di scoraggiare coloro i quali non riescono a toccare quel traguardo percepito come obbligatorio. okmugello +2

I benefici reali di una passeggiata costante

Al di là della discussione numerica, che pure ha una sua fondamentale importanza per stabilire parametri realistici e incoraggianti, resta incontrovertibile l'effetto positivo del cammino sull'organismo.

Camminare, attività elementare e alla portata di quasi tutti, si configura come un potente strumento di prevenzione, capace di agire su più fronti.

Il suo contributo al miglioramento della salute cardiovascolare è ampiamente documentato, poiché aiuta a ridurre i rischi associati all'infarto e a regolare valori come la pressione arteriosa, il colesterolo e la glicemia.

Ma l'azione positiva non si ferma al cuore, estendendosi, come hanno rilevato numerose indagini epidemiologiche, alla riduzione del pericolo di sviluppare alcune forme tumorali e al contenimento del declino cognitivo, giocando dunque un ruolo nella prevenzione di patologie come la demenza. cremonaoggi +2

La nuova soglia e l'importanza della costanza

Se il vecchio standard dei diecimila passi viene quindi ridimensionato, la scienza indica una nuova soglia di riferimento, più accessibile ma non per questo meno efficace.

Ricerche approfondite, che hanno monitorato le abitudini e gli esiti clinici di migliaia di persone, suggeriscono che compiere circa settemila passi al giorno sia sufficiente per raccogliere la maggior parte dei benefici per il cuore e per il cervello.

Questo dato, che rappresenta una boccata d'aria per chi si sentiva in difetto, si accompagna alla raccomandazione classica degli esperti, i quali consigliano di dedicare almeno centocinquanta minuti settimanali a un'attività fisica di intensità moderata.

La chiave, come spesso accade, non risiede nell'impresa eroica e saltuaria, bensì nella regolarità dell'esercizio, che andrebbe calibrato, peraltro, sulle condizioni fisiche individuali, senza forzature inutili e potenzialmente controproducenti. adnkronos +2

L'alleato inaspettato dei mesi freddi

Persino la stagione invernale, spesso vista come un ostacolo alle attività all'aperto a causa delle giornate brevi e del clima rigido, può trasformarsi in un alleato del benessere se affrontata con le giuste precauzioni.

Camminare nei mesi freddi, infatti, non è solo possibile ma porta con sé vantaggi specifici: il freddo stesso, purché ci si copra in modo adeguato, stimola il metabolismo a lavorare di più per mantenere la temperatura rea e può contribuire a rafforzare le difese immunitarie.

Abbandonare l'abitudine alla passeggiata con l'arrivo del gelo, cedendo alla sedentarietà, significa quindi privarsi di un potente regolatore dell'umore e di uno stimolo fisiologico importante, rinunciando a quel ritmo costante che il corpo e la mente riconoscono come fonte di equilibrio. cremonaoggi +2