Marcell Jacobs a Milano con Areu, tra promozione del primo soccorso e riflessioni sul peso dell'oro

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SPORT

Redazione Sport Redazione Sport   -   Marcell Jacobs, protagonista assoluto delle Olimpiadi di Tokyo con le sue storiche vittorie nei 100 metri e nella staffetta 4x100, ha animato un incontro in piazza Città di Lombardia, dove ha sottolineato, davanti a una platea di giovani, l'importanza decisiva della formazione BLSD e delle manovre salvavita.

"Sapere come intervenire nel momento del bisogno", ha affermato l'atleta, "aiuta tutta la comunità, perché ognuno si sente più sicuro", aggiungendo che insieme si possono compiere grandi cose.

L'evento, che si inserisce nel contesto dello "Sprint finale verso Milano Cortina 2026", ha visto la partecipazione del governatore Attilio Fontana, dell'assessore Debora Massari e della sottosegretaria Federica Picchi, oltre a una delegazione di Areu guidata da Maurizio Migliari, il cui ruolo è fondamentale nel coordinare l'assistenza sanitaria durante gli eventi sportivi scolastici. lagazzettadelmezzogiorno +3

Il momento con i giovani e il valore della responsabilità

Dopo l'incontro istituzionale, Jacobs ha dedicato parte della sua giornata ai giovani atleti lombardi provenienti dalla Academy a suo nome, da altre associazioni del territorio e dal liceo sportivo Fermi, condividendo con loro un momento di confronto.

La sua presenza, voluta per dare impulso alla diffusione di una cultura del primo soccorso, si è rivelata un esempio concreto di come la popolarità di un campione possa essere veicolata per trasmettere messaggi di alto valore civico, sensibilizzando le nuove generazioni su temi che riguardano la sicurezza collettiva e la prontezza nell'intervento, qualità che, se ben applicate, possono fare la differenza in situazioni critiche. ilgiornale +3

Il parallelo con Bugno e il peso psicologico del successo

Le parole di Jacobs, che ha parlato di responsabilità reciproca e di sentirsi parte di un tutto, risuonano in modo particolare se accostate alla complessa psicologia che avvolge gli atleti di vertice.

In un'altra circostanza, Gianni Bugno, campione ciclistico unico per aver vinto due Mondiali consecutivi e un Giro d'Italia dominato dall'inizio alla fine, spiegò la propria decisione di ritirarsi dopo un palmarès straordinario con una semplice ma profonda constatazione: "Non ero più lo stesso".

Una riflessione che Bugno, commentando la possibile scelta di Jacobs di chiudere la carriera, ha definito un atto di coraggio, paragonandolo alla propria esperienza. lastampa +3

Il fardello dell'eccellenza e lo sguardo al futuro

Marcell Jacobs si trova infatti a essere uno dei simboli più luminosi dell'atletica italiana contemporanea, portatore di un'eredità gloriosa ma anche di un inevitabile peso psicologico, quello che accompagna chi ha conquistato il titolo più prestigioso nella disciplina considerata la regina degli sport olimpici.

L'oro di Tokyo, oltre all'enorme valore e alla notorietà globale che gli ha attribuito, ha creato attorno a lui aspettative immense, collocandolo a un bivio della propria storia personale e sportiva, dove la gestione della pressione e la definizione di nuovi obiettivi diventano sfide quotidiane altrettanto impegnative di una gara. rainews +3