“Civiltà transumanti”: la pastorizia del Matese tra memoria e futuro

Il 28 novembre 2025, al cinema Cotton di Piedimonte Matese, si è svolta l’anteprima nazionale del film “Civiltà transumanti” di Anna Kauber, ispirato al libro “La ricchezza delle pecore” di Alberico Bojano. Il film racconta la storia della pastorizia nel Matese, un’attività un tempo legata alla transumanza: nei mesi estivi i pastori si spostavano in montagna mentre in inverno scendevano verso le più calde pianure pugliesi o dell’area alifana.
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San Gregorio Matese , (informazione.news - comunicati stampa - agricoltura)

Il 28 novembre 2025, al cinema Cotton di Piedimonte Matese, si è tenuta, in una sala gremita, l’anteprima nazionale del film “Civiltà transumanti” di Anna Kauber, con inizio alle ore 21:00.

Il film, ispirato al libro “La ricchezza delle pecore” di Alberico Bojano, racconta la vita dei pastori in un contesto naturalistico in gran parte ancora integro: l’attuale area protetta che si configura nel Parco Nazionale del Matese.

La narrazione si immerge nelle tante storie che si intrecciano a San Gregorio Matese e nei paesi vicini, riportando alla luce il passato in cui la pastorizia era legata alla transumanza delle greggi e delle famiglie dei pastori. Nei mesi estivi si saliva verso le montagne, dove si soggiornava nelle caratteristiche caselle, piccole abitazioni in pietra utilizzate come ricovero. Con l’arrivo dell’inverno, invece, avveniva lo spostamento verso le zone più calde della pianura, che potevano essere quelle della Puglia o, in prossimità del Matese, la pianura alifana.

Il racconto prosegue fino ai nostri giorni, segnati dalle trasformazioni delle produzioni alimentari: dai biscotti locali ai prodotti lattiero-caseari. Un passaggio è dedicato anche alla ricchissima biodiversità del Matese, elemento identitario del territorio.

Il film è sostenuto da un filo narrativo unico e continuo, accompagnato da una colonna sonora ispirata ai suoni della natura: lo scorrere delle acque, il vento sui pascoli e l’ambiente sonoro che da sempre circonda la vita del pastore.

Una vita fatta di sacrifici e solitudine, trascorsa per gran parte della giornata all’aperto in compagnia dei soli cani da custodia e sempre esposta alle intemperie — dalla neve alla pioggia, dal gelo dei mesi invernali ai lunghi cammini estivi.

Nell’ultima parte, il film offre un confronto con i sistemi di pastorizia attuali, ormai quasi del tutto svincolati dalla transumanza e divenuti stanziali sul territorio matesino. Una trasformazione che ha comportato la realizzazione di strutture più grandi e semi-industriali, non sempre in armonia con la salvaguardia del paesaggio e delle tradizioni.

Ufficio Stampa

luigi fidanza
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luigi.fidanza@libero.it