L’Ozono il nuovo biocida per una viticoltura sostenibile: i dati raccolti nel progetto europeo OZOVIVER

Robotica e Ozono per una difesa fitosanitaria sostenibile ed in mancanza di manodopera specializzata. I risultati dimostrano che è possibile integrare le strategie di difesa senza compromettere la produzione, con l’uso integrato di questo biocida se applicato in modo intelligente.
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Bologna, (informazione.news - comunicati stampa - agricoltura)

Introduzione

Garantire la produzione, salvaguardare la biodiversità e promuovere una viticoltura più sostenibile: sono questi gli obiettivi del progetto OZOVIVER – Ottimizzazione dei protocolli di difesa e delle strumentazioni per i trattamenti fitosanitari con acqua ozonizzata del vigneto per la salvaguardia della biodiversità dell’agroecosistema, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, Linea 1.4, “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di campioni nazionali di R&D su alcune Key Enabling Technologies” (Codice CUP B67H240002480004).

Per raggiungere tali obiettivi si è costituito un team di PMI che hanno condiviso le loro conoscenze per il progetto formando un gruppo operativo assieme a tecnici e laboratori universitari. La capofila del progetto è MET Ozone Experts, un’azienda bolognese riconosciuta a livello europeo per la progettazione e produzione di generatori e impianti a ozono, affiancata da Tutela Ambientale di Ferrara che ha coordinato l’attività di ricerca e sperimentazione del progetto, sia nella fase di campo che nelle attività di laboratorio. Infatti Tutela Ambientale oltre che a valorizzare le conoscenze tecniche delle PMI del gruppo, ha collaborato con i tecnici e i laboratori dell’UNIPI ( Università di Pisa) per il monitoraggio e la raccolta in campo, di dati sulla Biodiversità dell’agroecosistema. Determinante per il buon esito del progetto è stato il contributo ingegneristico di Agricobots (Taranto) con la fornitura di un software gestionale per il semovente (tecnologia IoT), ed infine la G.R. Gamberini, storica officina meccanica bolognese, specializzata nella realizzazione di impianti per la distribuzione di agrofarmaci.

Il Team operativo del progetto ha organizzato un prototipo di robot agricolo, simile a quello denominato ATOMATIKA, assemblato per la parte meccanica dalla Hymach di Rovigo. Questa macchina agricola è cingolata , con pianale porta attrezzi, munita di attacco idraulico e trazione ed è dotata di un motore diesel della potenza di 70 CV. La MET Ozone Experts ha fornito il generatore di ozono (MOW 40) e la GR. Gamberini ha attrezzato la macchina con un sistema idraulico per la diffusione dell’acqua ozonata attraverso 4 barre laterali, munite di 4 ugelli ciascuna ed un sistema di areazione artificiale; la componente software per far funzionare le varie macchine a bordo del carro semovente è stata sviluppata da Agricobots. Questa macchina semovente consente di trattare i vigneti con acqua ozonizzata in modo autonomo e controllato da remoto, anche su terreni con pendenze fino al 30%. La fase di campo del progetto di ricerca è stata condotta in un vigneto del Gruppo Weldan, in azienda Valter Bagnarol, a Palazzolo dello Stella, Udine, areale agricolo vocato per la produzione del Prosecco. Tutela ambientale ha coordinato le fasi di messa a punto del generatore, del sistema di diffusione e irrorazione del prodotto, della mobilità del robot nel vigneto in collaborazione con Agricobots. Ha inoltre collaborato con tecnici e laboratori di UNIPI per la raccolta dei dati qualitativi dell’agroecosistema. I tecnici di Tutela A. assieme al sig. Valter Bagnarol ha inoltre individuato una strategia di difesa con l’impiego dell’ozono limitando l’uso di agrofarmaci, ma garante della produzione. Lo scopo del lavoro sperimentale infatti era quello di fornire una nuova strategia di difesa fitosanitaria con l’impiego di ozono, per i viticoltori (aziende condotte in difesa integrata o in biologico), garantendo loro la resa quanti-qualitativa della produzione. Tale progetto infatti è in linea alle richieste dei produttori che richiedono nuovi mezzi di difesa efficaci, considerando la futura riduzione degli agrofarmaci che la Comunità Economica europea ha come obiettivo.

 

Metodologia sperimentale

Le applicazioni sperimentali con il robot sono state eseguite in parcelloni di vigna Glera, con sesto di impianto m 0,9 per m. 2,5; vigneto caratteristico della pianura friulana sita in prossimità dell’areale agricolo lagunare. La superfice parcellare dei parcelloni individuati per lo studio era di 5775 mq e costituita da 7 filari attigui, con la presenza 2566 viti per parcella.

La prima tesi, posizionata in un primo parcellone, consisteva nella adozione della strategia di difesa fitosanitaria aziendale ridotta di alcuni interventi fitosanitari ma integrata da 15 applicazioni con ozono e denominata Tesi aziendale con ozono. Nella seconda tesi, Tesi aziendale, presente all’interno di un parcellone simile alla prima tesi, è stata adottata la linea di difesa ordinaria dell’azienda.

Le applicazioni realizzate dal robot semovente di Agricobots portavano ozono disperso in acqua con un volume di applicazione variabile da 350 ai 550 l/ha e ad una concentrazione di ozono non poteva essere inferiore alla concentrazione di 3.5 ppm. Le applicazioni sono state organizzate a partire dalla fase biologica di fine allegagione fino alla raccolta. Indicativamente sono state programmate settimanalmente in base all’andamento stagionale.

Inoltre da parte dei tecnici dell’università di Pisa sono stati posizionati in campo attrezzature per il monitoraggio dell’agroecosistema. Sono stati previsti dei campionamenti e raccolte delle uve su 25 piante a Tesi per la raccolta dei dati quanti-qualitativi di campo. Le campionature delle uve verranno poi sottoposte ad analisi di laboratorio per ricavarne dati sull’andamento dei composti qualitativi del mosto.

Il vigneto ospitava una stazione meteo in grado di fornite on time i dati meteo ed il livello di rischio infettivo delle principali patologie che potevano svilupparsi nel vigneto.

 

Applicazione

Sono state realizzate ben 15 applicazioni con il semovente a partire dalla fase di post allegagione della vite fino ad arrivare al post vendemmia. I volumi di acqua utilizzati negli interventi sono stati di 350 litri nelle prime irrorazioni fino a 550 litri di acqua per ettaro in relazione allo sviluppo della pianta. La concentrazione di ozono in acqua distribuita durante le applicazione è stata di valore tra i 3.5 e 4.5 ppm.

La velocità di avanzamento del semovente è stata individuata in 4.2 km ora. La pressione di esercizio della pompa dell’acqua in uscita era di 9 bara alla pompa.

L’intervallo delle applicazioni è stato individuato grazie alle indicazioni ambientali fornite dalla stazione meteo presente nel vigneto e alle considerazioni tecniche degli sperimentatori e mediamente è stato di 7 giorni.

 

Rilievi

I rilievi visivi di campo non hanno evidenziato sintomi di fitotossicità sulla Tesi trattata con ozono.

Per quanto riguarda lo sviluppo delle principali patologie del vigneto non sono stati rilevate differenze significative tra le tesi. Solamente in post raccolta è stata rilevata una estesa area di necrosi e disseccamento fogliare sulla tesi non trattata in post raccolta con ozono.

 

Nella tabella 1 sono riportati i valori medi dei dati relativi alla produzione, raccolti sulle 25 piante a tesi.

 

 

Commenti ai risultati

I dati rilevati in campo evidenziano il +7.26% in termini di produzione di uva, ed un grado Brix di più 2.46%, riscontrati nella “Tesi aziendale + ozono” rispetto alla Tesi aziendale tradizionale. Il progetto OZOVIVER quindi ha messo in essere una strategia di difesa con l’ impiego dell’ozono fornendo dati incoraggianti,   in termini quanti-qualitativi delle uve trattate.

 

Altri risultati

Nella Tesi aziendale con ozono, sono stati sottratti 4 interventi con agrofarmaci di sintesi rispetto alla Tesi aziendale. I primi 3 interventi sono stati ridotti durante la fase di copertura contro la peronospora ed il quarto intervento è stato eliminato nel contenimento dei marciumi botrite e marciume acido, in pre-raccolta. Il protocollo di difesa integrato con l’ozono prevedeva una riduzione di interventi fitosanitari, ma solamente 4 interventi con agrofarmaci è stato possibile realizzare in sicurezza,  dopo le valutazioni effettuate, nella stagione 2025. Durante l’attività sperimentale sono state infatti considerate le indicazioni del livello di rischio infezione delle patologie, come indicato dalla centralina meteo, posizionata nei pressi del campo sperimentale e si è intervenuti nella sospensione del trattamento solamente in condizione di rischio infezione non elevato. Solo dopo una attenta valutazione dei dati meteorologi raccolti in campo riteniamo si possa intervenire con una riduzione delle applicazioni fitosanitarie, per non compromettere la produzione, in quanto ancora poche sono le conoscenze del biocida nel controllo del livello infettivo delle patologie.

 

In effetti ancora pochi sono i dati a disposizione nel contenimento delle patologie del vigneto con l’uso dell’ozono ad alta concentrazione. Con i dati in nostro possesso riteniamo che sia possibile raggiungere una riduzione del 20% della quantità di agrofarmaci impiegati durante la stagione.

Riteniamo altresì che l’ozono possa essere utilizzato dopo ogni intervento di potatura meccanica per sanitizzare le ferite recate all’apparato aereo del vigneto, dall’operazione. Anche in questo ambito pochi sono ancora i dati sperimentali per confermarne la sua totale efficacia nel limitare lo sviluppo di patologie importanti nel vigneto. Nel progetto la tesi ozonata ha visto questo impiego.

Sono state inoltre eseguite 2 applicazioni con ozono, innovative per il loro posizionamento e scopi, una in pre ed una in post-vendemmia. Questa pratica è realizzabile grazie ad esperienze significative già maturate ed alla possibilità di impiegare un biocida che non lascia residui chimici sulle uve. Infatti questo nuovo protocollo di difesa è volto innanzi tutto alla protezione delle uve, quelle più sensibili ad attacchi di marciumi in pre vendemmia, non solo, ma con questo intervento si può ridurre in campo, la carica microbica di microrganismi nocivi ai successivi al processo fermentativo del mosto in cantina.

L’applicazione di ozono in post vendemmia sulla vigna, è indirizzata a sanitizzare le ferite recate all’apparato fogliare delle viti che sono molte e provocate dal passaggio sulle piante della vendemmiatrice. Si tratta di una applicazione di ozono in acqua che consiste praticamente in un lavaggio e sanitizzazione con ozono delle piante. Così facendo si può ridurre la probabile colonizzazione da parte di agenti patogeni che altrimenti possono svilupparsi sui residui organici prodotti dalla vendemmia meccanica. Il vigneto così trattato non manifesta anticipate necrosi e disseccamenti fogliari che si rendono evidenti nell’area di lavoro della vendemmiatrice nei vigneti non trattati. Questa strategia di difesa consente quindi all’apparato fogliare delle viti trattate di continuare la naturale attività fotosintetica autunnale.

Per esperienza MET Ozone Experts, indica che solamente se gli organi delle piante sono irrorate con ozono alla concentrazione variabile da 3.5 a 4.5 ppm si hanno risultati soddisfacenti ed a questi dosaggi l’ozono è stato applicato nel progetto.

Il progetto OZOVIVER si inserisce nel quadro delle politiche europee che promuovono la transizione ecologica e digitale dell’agricoltura, anche alla luce del recente riconoscimento ufficiale dell’ozono come biocida ufficiale dell’Unione Europea e di cui MET Ozone Expert ne è la prima azienda italiana certificata per la produzione di generatori.

I risultati ottenuti hanno spinto i partner a proseguire con la ricerca e a progettare nuovi sistemi di difesa, magari impianti fissi nei vigneti, capaci di garantire una protezione costante nelle fasi di coltura, post-raccolta e potatura con poche risorse umane impiegate.

I dati raccolti sull’agroecosistema quando saranno disponibili verranno pubblicati.

Scheda progetto

Titolo: OZOVIVER – Ottimizzazione dei protocolli di difesa e delle strumentazioni per i trattamenti fitosanitari con acqua ozonizzata del vigneto per la salvaguardia della biodiversità dell’agroecosistema

Codice CUP: B67H240002480004

Programma: PNRR – Missione 4 “Istruzione e Ricerca”, Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, Linea 1.4
Capofila: MET Ozone Experts srl (BO)

Partner: Tutela Ambientale (FE), Agricobots (TA), G.R. Gamberini (BO)
Durata sperimentazione: 2025

Finanziamento: Unione Europea – Next Generation EU

 

MET Ozone Experts è un'azienda di Bologna, player di riferimento nella progettazione di generatori e impianti a ozono totalmente made in Italy. Con un approccio orientato all'individuazione di soluzioni su misura l'azienda è in grado di operare in qualsiasi settore interpretando di volta in volta situazioni ed esigenze specifiche. Dall'ambito medicale a quello agroalimentare, dal settore dei trasporti a quello della sanificazione degli ambienti, Met propone un ampio ventaglio di prodotti e di soluzioni in grado di valorizzare le capacità sanitizzanti e deodorizzanti dell'ozono nell'ottica di un'economia e di una produzione sempre più attenta all'impatto ambientale.

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