I cardiologi spiegano perché l'acqua è un pilastro per il cuore e per il cervello
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Redazione Salute
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Che l’acqua sia un elemento vitale, in senso letterale, è un fatto universalmente riconosciuto, poiché presiede a una serie di funzioni biologiche essenziali: dalla termoregolazione all’eliminazione delle tossine, dal trasporto dei nutrienti alla lubrificazione delle articolazioni.
Ciò che forse viene considerato con minore attenzione, nonostante le perdite idriche continue attraverso traspirazione e processi fisiologici, è il nesso diretto tra un’idratazione corretta e la salute cardiovascolare, un legame che gli specialisti sottolineano con sempre maggiore insistenza. menshealth +2
Il parere dello specialista: quantità e benefici
Giorgio Sesti, docente di Medicina interna all’università Sapienza di Roma, delinea con chiarezza i parametri e le ragioni di questa necessità, indicando come obiettivo minimo il consumo di un litro e mezzo di acqua al giorno, quantitativo che sarebbe preferibile portare a due litri per assicurare “una buona funzionalità del cuore”.
Un gesto quotidiano, semplice ma fondamentale, che va oltre la semplice soddisfazione della sete e si trasforma in una pratica di prevenzione.
Bere acqua, specificando che si tratta proprio di acqua e non di altre bevande, è una raccomandazione valida in ogni stagione, dato che il rischio di disidratazione, sebbene più percepito d’estate, permane anche durante i mesi freddi. litalianonews +2
Il meccanismo che unisce idratazione, cuore e cervello
Il meccanismo fisiologico che viene innescato da una riduzione dei liquidi spiega la gravità di uno stato di disidratazione anche lieve.
Quando l’organismo è scarsamente idratato, il volume del sangue circolante tende a diminuire, costringendo il cuore a un lavoro meno efficiente per pompare quel fluido vitale, che risulta più denso, attraverso il sistema vascolare.
La conseguenza immediata, come viene spiegato, è un’irrorazione sanguigna meno efficace di tutti gli organi, e in particolare del cervello, che risulta essere il primo a manifestare i sintomi di questo deficit.
Si delinea così un circolo virtuoso opposto: un’assunzione adeguata di acqua sostiene il volume ematico, facilitando il lavoro cardiaco e garantendo un apporto costante di ossigeno e sostanze nutritive al sistema nervoso centrale e a tutto l’organismo. adnkronos +2
Idratazione e pressione arteriosa: un equilibrio delicato
In questo quadro, l’impatto sui valori pressori è un aspetto di primario interesse. Un’idratazione insufficiente, inducendo una leggera contrazione del volume del sangue, può innescare risposte compensatorie dell’organismo che, a lungo andare, non sono prive di conseguenze.
Al contrario, mantenere un bilancio idrico equilibrato contribuisce a una maggiore stabilità della pressione arteriosa, alleviando uno degli sforzi principali del muscolo cardiaco.
Si tratta, in sostanza, di fornire al sistema cardiovascolare le condizioni ottimali per funzionare senza stress eccessivi, un principio di semplice logica ma di applicazione spesso trascurata nella routine di tutti i giorni, dove l’assunzione di liquidi avviene talvolta in modo sporadico e insufficiente. menshealth +2




