Europa 2026, una crescita costante nel segno della prudenza

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   Mentre l'anno in corso volge al termine, superando le attese più fosse che ne avevano accompagnato l'esordio, gli analisti cominciano a tracciare le coordinate per il prossimo.

Un quadro, quello per il 2026, che si delinea all'insegna di un cauto ottimismo, lontano dagli eccessi euforici ma sostenuto da fondamentali che promettono una crescita costante.

Come sottolineato durante il Media Insights Day di ING ad Amsterdam, l'economia europea, dopo aver evitato lo spettro della recessione, sembra avviarsi verso una fase di miglioramento progressivo, pur senza poter parlare di un vero e proprio boom.

A trainare questa lenta ma tenace marcia in avanti, secondo le previsioni del Mastercard Economics Institute, saranno principalmente un'inflazione ormai domata, l'atteso abbassamento dei tassi di interesse e una domanda dei consumatori che, seppur prudente, continua a dimostrare una certa resilienza. investire +3

I pilastri della ripresa continentale

La discesa dei prezzi, che ha restituito ossigeno al potere d'acquisto delle famiglie, costituisce senza dubbio il primo fondamentale tassello di questo mosaico.

Ad essa si accompagna, come naturale conseguenza, la prospettiva di politiche monetarie più accomodanti da parte delle banche centrali, le quali, avendo praticamente concluso il ciclo di rialzi, sono ora pronte a tagliare i costi del denaro per sostenere l'economia reale.

Politiche fiscali di supporto, sebbene calibrate, completeranno il quadro, offrendo un ulteriore argine contro potenziali turbolenze.

In questo contesto, l'adozione dell'intelligenza artificiale da parte delle imprese e una ripresa, seppur a singhiozzo, del commercio globale agiranno da moltiplicatori di crescita, spingendo gli investimenti in settori ad alto valore aggiunto e creando nuove opportunità di business. arenadigitale +3

Il sentiero italiano e i mercati finanziari

Anche l'Italia, benché con ritmi differenti, contribuisce a questo percorso comune: le stime indicano un incremento del Pil attorno allo 0.7%, un dato che, seppur modesto, concorre alla crescita dell'intero sistema economico globale con un contributo calcolato nello 0.40%.

Sul fronte dei mercati finanziari, gli investitori, dopo aver archiviato un anno positivo, scrutano il futuro con domande precise.

Ci si interroga, ad esempio, sulla tenuta del rally delle azioni legate all'IA, il cui slancio è stato rafforzato da solidi risultati trimestrali e dalle attese sui tassi, e su possibili assestamenti in settori come quello della difesa.

La percezione generale, tuttavia, è che i listini possano ancora registrare margini di rialzo, alimentati proprio dal miglioramento del sentiment e dalla ricerca di rendimenti in un ambiente di tassi in normalizzazione. investire +3

Le ombre sullo sfondo

Il cammino, però, non è privo di zone d'ombra. La prudenza dei consumatori, logorati dall'ondata inflazionistica degli anni passati, rimane un fattore da monitorare, così come la geografia degli investimenti, che appare ancora squilibrata tra settori e aree geografiche.

Sullo sfondo, inoltre, permangono rischi geopolitici di difficile quantificazione, la cui evoluzione potrebbe influenzare la fiducia e interrompere le catene di approvvigionamento.

Sono queste incertezze, insieme al quadro politico internazionale – che vede, ad esempio, Donald Trump nuovamente alla guida degli Stati Uniti – a dettare il tono di un "ottimismo cauto", dove la continuità della crescita non deve essere scambiata per una garanzia di performance straordinarie. milanofinanza +3