Agenda BenEssere approfondisce la malattia renale cronica, patologia in crescita che colpisce maggiormente le donne

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SALUTE

Redazione Salute Redazione Salute   -   La malattia renale cronica, una condizione caratterizzata dalla progressiva e spesso silenziosa perdita di funzionalità dei reni, sarà al centro della puntata odierna di "Agenda BenEssere", in programma su Rtp alle 15,25.

A guidare la discussione, della quale si prevede un'ampia diffusione grazie alle repliche previste per le 17 e domani alle 10 e alle 18, sarà il professor Domenico Santoro, direttore dell'Unità operativa complessa di Nefrologia e dialisi del Policlinico di Messina.

La scelta del tema non è casuale, poiché i dati epidemiologici più recenti delineano un quadro di costante espansione della patologia, che si insinua nel quotidiano di un numero sempre maggiore di persone senza dare, almeno inizialmente, segni evidenti di sé. sanitainformazione +3

Il divario di genere nell'epidemiologia della malattia

Le statistiche europee, rielaborate e discusse in una recente analisi apparsa sulla rivista Nature Reviews Nephrology a cura di ricercatori dell'Università di Amsterdam, rivelano una disparità significativa.

Circa il 12% delle donne convive con questa patologia, una percentuale che, se confrontata con il 10% rilevato tra gli uomini, può apparire lieve ma che tradotta in numeri assoluti corrisponde a milioni di persone in più.

Lo studio, prendendo in esame i dati del Global Burden of Disease Study, non lascia adito a ottimismi per il futuro, proiettando un superamento della soglia del miliardo di adulti affetti a livello mondiale entro il 2050, con una prevalenza che continuerà a essere maggiore nel genere femminile, specialmente nelle fasi iniziali della malattia. gazzettadelsud +3

Il paradosso del "silenzio che pesa" e l'accesso alle cure

Proprio negli stadi moderati, quelli in cui la malattia renale cronica avanza senza clamore, le donne risultano essere più esposte, un fatto che i nefrologi hanno cominciato a definire, non a caso, come “il silenzio che pesa”.

Questo silenzio clinico, che ritarda spesso la diagnosi fino a quando la funzione renale non è già compromessa in modo sostanziale, si intreccia con un altro paradosso emerso chiaramente dalle pubblicazioni scientifiche: se da un lato le donne sono numericamente più colpite, dall'altro sembrano essere meno riconosciute e supportate all'interno dei percorsi di cura tradizionali.

Il genere, in altre parole, continua a modellare in modo decisivo non solo l'epidemiologia della malattia, ma anche la qualità di vita di chi ne è affetto e le possibilità concrete di accesso a diagnosi tempestive e trattamenti appropriati. sanitainformazione +3

La necessità di una maggiore consapevolezza e prevenzione

L'approfondimento mediatico, come quello proposto dal programma televisivo, rappresenta un passo fondamentale per scalfire questo silenzio, portando all'attenzione del pubblico le specificità di una patologia in costante crescita.

Concentrarsi sui meccanismi che la favoriscono e sulle differenze di impatto tra i sessi non è una questione meramente accademica, ma diventa essenziale per disegnare strategie di prevenzione più efficaci e mirate.

La discussione con esperti come Santoro serve proprio a questo: a tradurre dati complessi in informazioni chiare, sottolineando l'importanza di controlli periodici e di uno stile di vita sano, che rimangono, ad oggi, gli strumenti più potenti per contrastare l'insorgere della malattia renale cronica o per gestirla precocemente. mediaset +3