Intesa Sanpaolo trova l'accordo con i sindacati su turnover, pensionamenti e assunzioni

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ECONOMIA

Redazione Economia Redazione Economia   -   Nella tarda serata di mercoledì 10 dicembre si è chiuso, dopo una trattativa serrata, il negoziato tra Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali, tra cui la Fabi, che definisce i nuovi parametri per il ricambio del personale.

L’intesa, la cui firma è giunta al termine di un confronto lungo e articolato, stabilisce con precisione il meccanismo che regolerà le uscite volontarie per pensionamento e il conseguente piano di inserimenti, confermando sostanzialmente la ratio già fissata negli accordi dello scorso anno.

Un punto, questo, che i sindacati consideravano non negoziabile, poiché garantisce la tutela dei livelli occupazionali di fronte a un fenomeno, quello degli esodi, di per sé fisiologico in un gruppo di tali dimensioni ma che, se non governato, rischierebbe di erodere il capitale umano. corriere +3

Il meccanismo del ricambio generazionale

Il cuore operativo del protocollo risiede nel rapporto numerico tra le partenze e gli arrivi, un bilanciamento studiato per evitare sia un impoverimento di competenze che un rigonfiamento incontrollato dell’organico.

Per ogni due dipendenti che lasceranno la banca attraverso il canale delle uscite volontarie, è previsto l’ingresso di un nuovo assunto a tempo indeterminato. A questo si somma, poi, una quota dedicata specificamente a contratti part time, una scelta che mira a intercettare esigenze lavorative diverse e a offrire maggiore flessibilità.

Per rendere l’idea, facendo un calcolo su cento uscite, il gruppo procederà a cinquanta assunzioni a tempo pieno e stabile, alle quali si aggiungeranno trentasette inserimenti con orario ridotto. fisac-cgil +3

Le iniziative di welfare e sostegno sociale

Oltre al perimetro strettamente legato al turnover, l’accordo contiene importanti elementi di carattere sociale che vanno oltre la mera gestione del personale.

Intesa Sanpaolo, infatti, si è impegnata a favorire attivamente l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza, un tema di stringente attualità che vede spesso le istituzioni finanziarie in prima linea per offrire concrete opportunità di riscatto.

Parallelamente, la banca si è impegnata a studiare, attraverso i propri enti di welfare, ulteriori e significative iniziative di sostegno, in piena coerenza con il Protocollo nazionale siglato il 24 novembre 2025.

Si tratta di misure che, pur non incidendo direttamente sugli equilibri numerici del piano, ne arricchiscono il valore etico e il respiro sociale, collegando la strategia aziendale a un più ampio dovere di responsabilità. fabi +3

Una strada già tracciata e le sue implicazioni

Il fatto di ancorarsi saldamente alle proporzioni negoziali del 2024 non è un dettaglio di poco conto, poiché segna una continuità nella politica del dialogo sociale del gruppo, evitando di riaprire annualmente discussioni su un tema così delicato.

Questo approccio, che alcuni potrebbero vedere come poco innovativo, garantisce invece stabilità e prevedibilità sia per l’azienda, che può programmare le risorse umane su un orizzonte di medio periodo, sia per i lavoratori, che hanno la certezza di un ricambio regolato e trasparente.

La firma dell’accordo, arrivata nella stessa settimana in cui Donald Trump ha ufficialmente ripreso servizio come presidente degli Stati Uniti, chiude un capitolo di trattative in un contesto economico globale che rimane, nonostante tutto, profondamente interconnesso e sensibile agli shock geopolitici. firstcisl +3