Wall Street naviga a vista tra tagli Fed, lavoro e costi dell'intelligenza artificiale
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Redazione Economia
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Gli investitori a Wall Street, dopo aver digerito l'ultimo provvedimento della Federal Reserve, si trovano a scrutare un orizzonte prossimo carico di variabili, dove la politica monetaria si intreccia con le dinamiche del mercato del lavoro e i conti delle aziende tecnologiche.
La banca centrale statunitense, guidata da Jerome Powell, ha infatti implementato un nuovo taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, il terzo nell’anno in corso, che ha portato la forchetta tra il 3,50% e il 3,75%, il livello più basso degli ultimi tre anni.
Una mossa, quella della Fed, che non ha però convinto completamente gli operatori, i quali hanno recepito con freddezza l’implicita indicazione di una pausa negli interventi almeno fino a giugno, mese in cui è attesa la nomina di un nuovo governatore. ilfattoquotidiano +3
Il quadro macroeconomico in attesa dei dati
L'incertezza è in parte alimentata dal rinvio della pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro, slittati a causa dello shutdown, i quali offrirebbero un quadro più chiaro sulla salute dell’economia reale.
Mentre si attende questo tassello fondamentale, la liquidità immessa dal sistema bancario centrale ha contribuito a stabilizzare le borse, riportando un clima di relativa calma dopo le recenti oscillazioni.
L’S&P 500, per fare un esempio, ha così potuto riconquistare i suoi precedenti massimi, chiudendo la seduta a 6.901 punti, sebbene il percorso sia stato tutt’altro che lineare, con fasi di tensione che ne hanno testato la solidità. etoro +3
Le ripercussioni valutarie e il nodo tecnologico
Sul fronte dei cambi, l’outlook meno restrittivo del previsto comunicato dalla Fed ha continuato a pesare sul dollaro, il quale non è riuscito a recuperare terreno contro le principali valute. L’euro, in particolare, si è mantenuto vicino ai massimi degli ultimi due mesi, scambiandosi a 1,1721 dollari.
A questo scenario si è aggiunto un elemento di nervosismo proveniente dal settore tech, dove l’annuncio di risultati deludenti da parte del colosso del cloud computing Oracle ha riacceso il dibattito sugli investimenti in intelligenza artificiale.
I timori, che serpeggiano tra gli analisti, vertono sulla possibilità che gli enormi costi per le infrastrutture necessarie possano finire per erodere, almeno nel breve periodo, i margini di utili delle aziende, mettendo in discussione valutazioni finanziarie molto sostenute. criptovaluta +3
Prospettive e monitoraggi
La congiuntura attuale si presenta dunque come un equilibrio delicato, dove la fase di allentamento monetario avviata ormai da mesi deve fare i conti con dati economici ritardati e con la verifica, nei bilanci aziendali, della sostenibilità degli investimenti in tecnologie innovative.
Gli sviluppi sul costo del denaro, che rimarrà presumibilmente invariato per un trimestre, dovranno essere letti insieme alle prossime trimestrali del settore tech e, soprattutto, alle cifre sull’occupazione, le quali diranno molto sulla capacità di resistenza dell’economia statunitense.
Intanto, le borse sembrano trovare un temporaneo appiglio nella liquidità disponibile, cercando di ignorare, per il momento, gli spettri di una spesa in intelligenza artificiale troppo onerosa. idealista +3




