Mara Venier ad Atreju: "Orgogliosa del tag nazional-popolare", mentre la kermesse affronta giustizia e proteste
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Redazione Cultura e Spettacolo
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In un panel dedicato alla cultura televisiva, Mara Venier ha rivendicato con orgoglio la definizione di "nazionale popolare" per sé e per i propri programmi, rovesciando un’etichetta che in passato aveva generato aspre polemiche.
"Qualche anno fa, Pippo Baudo si offese moltissimo perché l'allora presidente Rai aveva classificato i suoi programmi come 'nazional-popolari'", ha ricordato la conduttrice, parlando alla kermesse Atreju. "La prese come un'offesa, ci fu una polemica che durò mesi.
Ecco, io oggi, quando mi dicono che Mara Venier è 'nazionale popolare', sono orgogliosa di rappresentarlo".
Un'affermazione netta, la sua, che ha di fatto sanato una vecchia frattura semantica nel mondo dell’intrattenimento, accettando e anzi facendo proprio un concetto spesso usato con una connotazione dispregiativa, quasi a sottolinearne l’ampia adesione del pubblico. corriere +3
Il contesto della manifestazione
L’intervento della Venier si è inserito nel sesto appuntamento dell’evento organizzato da Fratelli d’Italia, il cui villaggio ha ospitato ministri e presidenti di Regione per analisi su temi di stringente attualità.
Coesione territoriale, una riforma della giustizia i cui dettagli tecnici sono al centro del dibattito, politiche contro le dipendenze e l’impatto dell’intelligenza artificiale: questi gli argomenti principali della giornata, trattati in diverse sessioni.
Una giornata, tuttavia, che non è trascorsa senza momenti di tensione, iniziati già dalle prime ore quando un gruppo di studenti, evidentemente preoccupato per le modifiche ai percorsi di studio, ha contestato il ministro dell’Università e della Ricerca critico verso il cosiddetto "semestre filtro", paventando il rischio concreto di perdere un intero anno accademico. trnews +3
Star Rai sul palco
La presenza di volti noti della televisione di Stato, i quali hanno accettato l’invito alla festa, ha contribuito a creare un’atmosfera particolare, un misto tra talk show e raduno politico.
Accanto a Mara Venier, salita sul palco con altri colleghi, hanno trovato spazio personaggi di primo piano del piccolo schermo, accolti da un parterre dove sedevano, circondati dai giovani volontari nelle felpe blu, esponenti di primo piano del partito.
L’ingresso della conduttrice, che qualcuno ha notato essere "in camicia nera", è stato salutato da un coro unanime di "zia Mara" levatosi dalla platea, segno di una familiarità e di un riconoscimento che travalicano il semplice ruolo televisivo per approdare a una dimensione quasi familiare per una certa parte del pubblico. newsmondo +3
I temi della giustizia e le inchieste
Mentre le star della TV portavano il loro punto di vista sul concetto di intrattenimento di massa, le sale del villaggio ospitavano anche riflessioni più tecniche e istituzionali.
La riforma della giustizia, in particolare, è stata al centro di approfondimenti che ne hanno esaminato gli aspetti procedurali, senza trascurare il contesto più ampio delle indagini in corso.
Si è parlato, con il dovuto rispetto per le persone coinvolte e evitando dettagli espliciti, di sviluppi giudiziari legati a fatti di cronaca nera, i cui procedimenti avanzano attraverso istruttorie complesse che impegnano la magistratura, evidenziando come il sistema giudiziario sia perennemente in bilico tra la necessità di efficienza e il rispetto delle garanzie. ilmessaggero +3




